Il potere dell’informazione

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Chi organizza una manifestazione dice sempre, alla sua conclusione, che è stato un successo. Il numeri del V2-Day, testimoniano che il successo c’è stato davvero; 1.300.000 firme raccolte in tutta Italia in una sola giornata con l’ostracismo di televisioni, radio e giornali. Per chi ha contribuito all’organizzazione dell’evento in Largo Agosta a Roma il successo è consistito, al di là del numero di firme raccolte, nelle interminabili code che la gente ha fatto dalla mattina alla sera per poter mettere la propria firma su un anonimo foglio di carta. File pazienti e disciplinate anche di 80 metri che testimoniano la partecipazione e l’interesse della gente comune al problema tutto italiano dell’informazione.

Come si concilia il successo del V2-day con i recenti risultati elettorali? Come è stato possibile avere un’elevata affluenza alla recenti elezioni politiche, addirittura superiore all’80%, una netta vittoria di Berlusconi e della Lega, ed avere una dozzina di giorni dopo una massiccia partecipazione al secondo raduno di Grillo?

Forse la risposta è proprio nei contenuti e nel messaggio di questo ultimo V2-Day. La maggior parte delle persone che hanno riempito le piazze di Grillo sono giovani, di cultura medio-elevata, avvezzi all’uso del personal computer ed abituati a navigare su internet. Sono quindi elettori privilegiati che hanno accesso a canali privilegiati d’informazione e conoscenza, per nulla manipolati dal potere politico. Sono elettori che scelgono perché hanno possibilità di farlo. La maggior parte dell’ elettorato italiano invece è condizionato e dipendente da televisioni e giornali; riceve solo le notizie e le informazioni che il potere economico e politico ha deciso di fargli arrivare. Un esempio. Qual è nell’opinione pubblica il più grande pericolo dei nostri giorni? Ovvio, il terrorismo fondamentalista! Eppure in Italia negli ultimi anni non c’è stato un solo morto per mano di un fondamentalista islamico. In Italia di attentati ne abbiamo avuti parecchi e di tutti i tipi: dalla strage dell’Italicus nel 1974 alla strage della stazione di Bologna, dall’eccidio a Fiumicino nel 1985 per opera dei palestinesi, alla strage di Capaci per mano dell’italianissima mafia. La televisione italiana, in simbiosi con le principali testate giornalistiche, ha inventato la recente paura per il terrorismo fondamentalista. Ci racconta di continuo che ad ogni angolo della strada c’è un terrorista sanguinario pronto a farci saltare in aria solo per fanatismo. Nel terzo millennio il vero terrorismo non lo fanno le bombe ma televisioni e giornali.

La maggior parte dell’elettorato italiano non è libero non sapendo di non esserlo. Chi non sa, vota per quello che la televisione ed i giornali gli suggeriscono in modo interessato. Chi non sa, vota per Berlusconi e per i tanti aspiranti sosia di Berlusconi. Chi no sa, vota per gli interessi di pochi a discapito dei propri.

Fabio

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