Gen
15
Verso il 25 Aprile – V-Day
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“Con l’aumento della velocità di diffusione delle informazioni,[…] la tendenza in politica sarà di allontanarsi dalla rappresentanza e dalla delega conferita agli eletti, per avvicinarsi invece ad un coinvolgimento diretto della collettività nelle decisioni di governo” – 1968, War and Peace in the Global Village pag. 131, MARSHALL MCLUHAN.
È da questa premessa che parte tutto il movimento della rete di questi ultimi anni. L’esigenza è evidente: il metodo della delega non ha più senso di esistere, e non solo in relazione alla tecnica che avanza, ma anche e soprattutto in relazione alla volontà delle persone di decidere per il proprio futuro, per la propria salute, per la propria sicurezza, per la propria cultura, per la propria vita. Questo della Democrazia Diretta è un processo che anche a livello internazionale si sta facendo largo. Ne esistono degli esempi molto avanzati http://it.wikipedia.org/wiki/Democrazia_diretta. Nel nostro Paese si sta rivelando come un’urgenza più che un semplice percorso naturale, e ciò a causa della completa assenza dello Stato che da troppi anni causa i fatti che riempiono le colonne dei giornali e dei Blog. Tutto è nient’altro che partitismo finalizzato solo a muovere poteri per sé, per i figli e gli amici. Per non collassare come Paese, abbiamo bisogno di diventare i fautori del nostro futuro per non ritrovarci un giorno a dover rimpiangere di aver messo crocette su simboli che neanche conosciamo. Per non doverci sentire impotenti di fronte all’arroganza di chi comanda e non dà conto a nessuno; di fronte a chi ci rappresenta e neanche conosciamo; di fronte a chi usa i nostri problemi come slogan politici senza sentirli propri; a chi si arricchisce per mezzo di una nostra delega. Per questo e per molto altro iniziamo insieme a preparare il prossimo V-day per il 25 Aprile a Roma. Chiunque avesse idee e proposte può utilizzare gli spazi di questo Blog o del sito www.v-day.it – c’è un bel Forum aperto a tutti – per partecipare attivamente alla realizzazione del prossimo storico esempio di Democrazia Diretta: lo Stato che chiede qualcosa a sé stesso!…
“Vorrei essere libero, libero come un uomo/Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasiae che trova questo spazio solamente nella sua democrazia/Che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegaree nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà/La libertà non è star sopra un alberonon è neanche avere un’opinionela libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.”
Staff Lista V-Day.it
La libertà di manifestazione del pensiero è uno dei principali Libertà e diritti fondamentali riconosciuti. Tale libertà è, tra l’altro, considerata come corollario dell’articolo 13 della Costituzione della Repubblica italiana, che prevede l’inviolabilità della libertà personale tanto fisica quanto psichica. Tale libertà è, poi, fondamentale anche nella concezione dell’antico Stato liberale.
Questa libertà è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni. Ad essa sono inoltre dedicati due articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948:
* art. 18: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione
* art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Una definizione della libertà di manifestazione del pensiero è inclusa nel primo comma dell’art. 5 della Costituzione della Repubblica federale di Germania del 1949:
* Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d’informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.
La libertà di espressione è sancita anche dall’art. 10 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:
* 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
* 2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
La violazione del citato art. 10 della Convenzione Europea legittima il cittadino a proporre ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro lo Stato Italiano, per ottenere il ristoro dei danni subiti, anche morali, purchè siano esauriti tutti i possibili rimedi giurisdizionali interni [1].
Wikipedia
E VAI!!
La CLASS ACTION sarà possibile anche nel nostro paese, in linea con le democrazie europee e non più avanzate!!
http://www.corriere.it/economia/07_novembre_15/class_action.shtml
Attenzione al commento della confindustria (minuscolo voluto): “È un atto di grave di ostilità all’impresa – sostiene – costituirà un nuovo pesante disincentivo a investire nel nostro Paese che già è agli ultimi posti in Europa per attrazione di capitali stranieri. È un provvedimento rozzo che espone le aziende italiane e i loro lavoratori a gravi rischi”
Capito? Non le crisi parmalat, i bond argentini, le scalate illecite, i furbetti del quartierino, e chi più ne ha più ne metta … Nooo … saranno i rozzi consumatori ed utenti che, nella loro ostinatazione nel non volere calpestati impunemente i propri diritti, a scoraggiare gli investimenti in Italia!!
Tra le grandi battaglie vinte in altri Paesi attraverso le class action ci sono, per esempio, le grandi cause contro le multinazionali del tabacco o quella contro la Pacific and Gas Company che contaminò le falde acquifere di una cittadina californiana, provocando tumori ai residenti, per la quale venne ottenuto un cospicuo risarcimento.
Finalmente anche da noi questo strumento fondamentale di democrazia diretta, grazie all’emendamento passato per un errore del senatore di FI, Roberto Antonione che evidenemente voleva proteggere gli interessi dei suoi colleghi e di confindustria, evidentemente …
le class action rappresentano un allineamento verso gli altri paesi dell’ europa, pertanto non costituisco un deterrente per le imprese, ma per LE IMPRESE CHE VOGLIONON FURBONEGGIARE MA NEL LORO PAESE NON POSSONO!
Bisogna eliminare questo concetto di isola felice fiscale…. e comportamentale!!!