Archive for the ‘Medici senza frontiere’ tag
SIRIA: sistema sanitario al collasso nel distretto di Azaz devastato dalla guerra
Al confine turco-siriano crisi umanitaria per decine di migliaia in fuga
Gaziantep (Turchia)/Roma, 10 febbraio 2016 – Mentre i pesanti combattimenti nel distretto di Azaz, in Siria settentrionale, causano lo sfollamento di altre decine di migliaia di persone, il già devastato sistema sanitario è vicino al collasso e ogni intensificarsi dei combattimenti renderà ancora più grave la crisi umanitaria in atto nell’area. È l’allarme lanciato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF).
Le ultime stime parlano di 30.000 nuovi arrivi nelle aree al confine con la Turchia, dove sempre più persone stanno cercando riparo. La maggior parte di loro vive al di fuori dei campi rifugiati esistenti, che ospitano già decine di migliaia di persone sfollate in precedenza a causa del conflitto. Nel frattempo, i combattimenti continuano a colpire un sistema sanitario già devastato: nelle ultime due settimane diversi ospedali e piccoli centri sanitari hanno subito bombardamenti aerei ad Azaz e nelle aree rurali intorno ad Aleppo, tra cui almeno tre ospedali supportati da MSF.
Muri e filo spinato
Libia, Medici Senza Frontiere chiede il rispetto delle strutture mediche a Sirte
Misurata/Roma – L’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) fa appello oggi a tutte le parti in Libia per chiedere di fermare immediatamente gli attacchi e le intrusioni nelle strutture mediche della città di Sirte. Tutti i pazienti feriti devono avere accesso all’assistenza e essere nelle condizioni di ricevere le cure necessarie senza discriminazioni e senza paura di rappresaglie.
L’ospedale Ibn Sina di Sirte ha sostenuto il peso maggiore dei combattimenti. La scorsa settimana, le équipe di MSF basate a Misurata sono riuscite a raggiungere Sirte per valutare i danni subiti dall’ospedale.
“L’ospedale Ibn Sina è stato attaccato”, dichiara Barbara Frederick, coordinatrice per l’emergenza. “Un’esplosione ha distrutto una sala operatoria e la maggior parte delle finestre sono state danneggiate. Come conseguenza degli scontri della scorsa settimana, i pazienti sono stati spostati nell’ingresso”.
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“Fame di denuncia: perché il cibo non basta”
Medici Senza Frontiere organizza un dibattito in Senato sulla malnutrizione
Aula della Commissione Difesa, via degli Staderari, 4 – Giovedì 13 ottobre alle 14.30
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che ci celebra domenica 16 ottobre, è in programma un incontro sul tema della malnutrizione dal titolo “Fame di denuncia: perché il cibo non basta”, promosso da Medici Senza Frontiere in collaborazione con la Commissione Straordinaria Diritti Umani del Senato e la Comunità di Sant’Egidio/Progetto Dream.
Intervengono:
– Sen. Massimo Livi Bacci, Commissione per la Promozione e la Tutela dei Diritti Umani del Senato
– Unni Karunakara, Presidente di Medici Senza Frontiere Internazionale
– Michelangelo Bartolo, Coordinatore Progetto Dream Comunità di Sant’Egidio
– Amir Mahmoud Abdulla, Deputy Executive Director WFP
– Florence Egal, Nutrition Division FAO
– Stefano Taliani, Ministero Affari Esteri, Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo
Modera:
Francesco Marabotto, Caporedattore Agenzia ANSA – Settore Sanità
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Medici Senza Frontiere: Lotta alla malnutrizione: a Roma il “Centro nutrizione” di MSF (presentazione: lunedì 10 ore 11.30) in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione
Giornata Mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre)
Lotta alla malnutrizione: a Roma il “Centro nutrizione” di MSF
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che ci celebra domenica 16 ottobre, Medici Senza Frontiere (MSF) porta a Roma l’iniziativa: “Un Centro nutrizione in città – Quando il cibo non basta”
Presentazione : Lunedì 10 ottobre ore 11:30 presso il “Centro Nutrizione” (Giardini Nicola Calipari) Piazza Vittorio Emanuele II, Roma
Nel cuore di Roma, in Piazza Vittorio Emanuele II (Giardini Nicola Calipari), MSF allestisce dal 10 al 17 ottobre un vero e proprio Centro nutrizione, simile a quelli che MSF utilizza nei contesti in cui opera. Con il progetto “Un Centro nutrizione in città – Quando il cibo non basta” l’organizzazione, che quest’anno compie 40 anni di vita, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica – a cominciare dagli studenti delle scuole secondarie di secondo livello – sulla malnutrizione e sulle nuove strategie di cura per combattere un male che ogni anno colpisce 195 milioni di bambini.
Medici Senza Frontiere al Festival “Internazionale a Ferrara” 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2011
Dibattiti, mostre fotografiche, libri per il 40° anniversario di MSF
Roma, 23 settembre 2011 – Medici Senza Frontiere (MSF) per il terzo anno partecipa in qualità di partner al Festival “Internazionale a Ferrara” (da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre), organizzato dalla rivista Internazionale e dal Comune di Ferrara. L’edizione di quest’anno coincide con il quarantesimo anniversario della fondazione di MSF (1971-2011) . Per questa ragione MSF, oltre a numerosi dibattiti e incontri di alto livello sull’azione umanitaria, propone una sezione “Speciale 40 anni” con un “Centro Nutrizione in città” e la mostra fotografica che ripercorre i 40 anni di storia dell’organizzazione. Nel “Centro Nutrizione”, struttura di 90 metri quadrati ispirata a quelle utilizzate nelle proprie missioni, i visitatori possono toccare con mano il problema della malnutrizione infantile, con il supporto degli operatori umanitari e di alcuni video realizzati dall’Agenzia VII Photo, parte della campagna di MSF “Starved for Attention – quando il cibo non basta”.
“Quest’anno è particolarmente significativo essere presenti al Festival di Internazionale a Ferrara, una cornice di enorme sensibilità e confronto verso tutto ciò che accade negli angoli più remoti del mondo. Una nuova occasione per riflettere sulle complesse dinamiche dell’azione umanitaria che affrontiamo quotidianamente da oltre 40 anni attraverso dibattiti che vanno dall’Afghanistan a Lampedusa; mostre fotografiche che ci raccontano le condizioni di vita all’interno del più grande campo rifugiati al mondo e quelle di chi è costretto a vivere nelle bidonville; presentazioni per conoscere chi sono gli operatori di MSF al di là della retorica e iniziative per sostenere l’organizzazione come l’asta di opere prodotte da illustratori internazionali. Per l’occasione abbiamo portato a Ferrara l’iniziativa “Un centro nutrizione in città: quando il cibo non basta” per mostrare come la malnutrizione oggi si possa sconfiggere.”, dichiara Sergio Cecchini, Direttore della Comunicazione di MSF Italia.
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Yemen: Medici Senza Frontiere sospende le proprie attività mediche nel governatorato di Saada
L’organizzazione ha dovuto interrompere il lavoro negli ospedali di Al Talh e Razeh, a seguito delle nuove regole imposte dalle autorità locali per le attività umanitarie nella regione.
Sana’a/Roma, 29 settembre 2011 – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha dovuto sospendere le proprie attività nel governatorato di Saada il giorno 26 settembre.
Il 15 settembre scorso, il Consiglio Esecutivo che si occupa degli affari umanitari a Saada ha annunciato le nuove condizioni che tutte le organizzazioni umanitarie e non governative devono rispettare per lavorare nella regione. Queste condizioni includono, tra le altre, l’interruzione di qualsiasi valutazione indipendente dei bisogni medici all’interno del governatorato, la messa al bando delle attività di supervisione da parte del personale internazionale e l’obbligo di rimpiazzare il personale del Ministero della Salute che lavora con MSF con personale proposto dal Consiglio Esecutivo.
Medici Senza Frontiere – LIBIA: Tripoli, centinaia di migranti bloccati hanno bisogno di assistenza e protezione – In arrivo un’imbarcazione con 10 tonnellate di materiale medico e logistico di MSF
Tripoli/Roma 30 agosto 2011 – Centinaia di migranti e rifugiati a Tripoli vivono in condizioni terribili, senza adeguata assistenza medica e senza alcuna sicurezza. L’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza frontiere (MSF) ha iniziato a fornire assistenza sanitaria di base a due comunità di sfollati di origine straniera che hanno bisogno di urgente protezione e assistenza.
Una comunità di circa 1000 rifugiati e migranti vive all’interno e nei pressi di alcune imbarcazioni presenti in una base militare abbandonata a Tripoli, mentre un altro gruppo di 200 persone ha trovato rifugio in una fattoria da quando sono scoppiati i combattimenti nella zona sud di Tripoli.
“Molte di queste persone erano già fuggite dai combattimenti nei loro paesi d’origine, come la Somalia, il Sudan e altri paesi africani”, dichiara Simon Burroughs, coordinatore dell’emergenza per MSF a Tripoli. “Alcune persone sono venute in questi campi di fortuna per trovare un modo per raggiungere l’Europa in barca, mentre altre ci sono venute per cercare rifugio e fuggire dai combattimenti in corso a Tripoli. Ma sono tutti intrappolati senza un posto in cui andare”.
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Bahrein, MSF condanna l’assalto al proprio ufficio e la detenzione di un membro dello staff
Roma, 3 agosto 2011 – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), condanna oggi il violento assalto armato alle proprie strutture in Bahrein e la successiva detenzione di un membro del proprio staff.
Il 28 luglio le forze di sicurezza hanno compiuto una violenta irruzione nelle strutture di MSF a Manama, danneggiando l’ufficio e confiscando le attrezzature, compresi i materiali medici e le forniture; in quella occasione è stato, inoltre, arrestato un operatore locale di MSF , Saeed Mahdi, che lavora per l’organizzazione come interprete e autista.
Da quando sono cominciate le dimostrazioni in Bahrein, a febbraio, MSF ha visitato circa 200 fra feriti e persone malate che non si recavano nelle strutture sanitarie temendo l’arresto con l’accusa di un presunto coinvolgimento nelle proteste. L’équipe di MSF ha visitato numerosi pazienti nei villaggi di tutto il paese che avevano rifiutato il ricovero urgente in ospedale a causa dell’alto rischio di venire arrestati, e ne ha visitati anche altri che erano stati violentemente malmenati in carcere.
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MSF condanna qualsiasi iniziativa volta a respingere i migranti in Libia
Il Consiglio europeo domani si impegni a discutere sui pericoli dell’accordo firmato da Italia e CNT libico
Roma/Bruxelles, 23 giugno 2011 – In occasione della nuova riunione del Consiglio europeo in cui domani si discuterà di immigrazione, Medici Senza Frontiere (MSF) condanna i termini dell’accordo bilaterale firmato tra l’Italia e il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) libico lo scorso 17 giugno. Questo accordo mira a prestare assistenza reciproca e cooperazione nella lotta contro l’immigrazione illegale, procedendo, in particolare, al rimpatrio dei migranti illegali.
MSF disapprova che uno Stato coinvolto nel conflitto in Libia prenda tali misure quando la guerra è ancora in corso. Tanto più che le persone che giungono via mare dalla Libia fuggono dalle violenze e hanno bisogno di protezione internazionale. Il rimpatrio o il respingimento in mare di queste persone verso il territorio libico costituirebbero una violazione dell’obbligo internazionale di non espulsione (principio di non-refoulement).
MSF sottolinea oggi l’incoerenza di tale accordo e il doppio standard applicato dai Paesi europei implicati in questa guerra. E’ intollerabile che un Paese impegnato nei bombardamenti in nome della protezione dei civili, contemporaneamente respinga le vittime della stessa guerra. “Questo accordo rappresenta una condanna a morte per le persone che rischiano di essere nuovamente intrappolate nel conflitto”, dichiara Loris De Filippi, Direttore delle operazioni di MSF.
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Grecia, le condizioni di vita inumane nei centri di detenzione causano problemi medici ai migranti
Nuovo rapporto di Medici Senza Frontiere
Atene/Roma, 15 giugno 2011 – Medici Senza Frontiere (MSF) pubblica oggi un rapporto in cui evidenzia come le inumane condizioni di vita e di igiene nei centri di detenzione di Evros stiano provocando problemi alla salute dei migranti. Secondo i dati medici di cui dispone MSF, più del 60% dei loro problemi di salute sono direttamente causati o collegati alle terribili condizioni in cui vivono ora.
A 1.147 dei 1.809 pazienti visitati dai medici di MSF tra dicembre 2010 e marzo 2011, sono state diagnosticate infezioni alle vie respiratorie, dolori in varie parti del corpo, diarrea, disturbi gastrointestinali e psicologici, problemi dermatologici. “La maggior parte dei migranti che abbiamo curato non erano malati quando sono entrati nei centri di detenzione. Si sono ammalati dopo essere stati rinchiusi in celle sovraffollate, senza un’adeguata ventilazione, con problemi legati alle condizioni igienico-sanitarie e all’acqua, senza un’alimentazione adeguata e senza la possibilità di uscire all’aria aperta”, dichiara Ioanna Pertsinidou, coordinatrice dei progetti per gli immigrati di MSF in Grecia.
Durante i primi due mesi del 2011, almeno 22 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il confine fra Turchia e Grecia nella regione di Evros.
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L’Italia migliori le condizioni di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in fuga dal Nord Africa
In un documento di MSF le testimonianze dei migranti
Roma/Bruxelles, 3 maggio 2011 – Lo scorso fine settimana un totale di 12 imbarcazioni con 2.665 rifugiati, richiedenti asilo e migranti è approdato in Italia, mentre altre 715 persone sono state salvate da una barca in avaria nel canale di Sicilia. I tre quarti di questi mezzi trasportavano persone in fuga dal conflitto in Libia. La risposta che le autorità italiane hanno messo in campo per accoglierle è stata del tutto inadeguata e ciò ha ulteriormente aggravato la loro sofferenza. L’organizzazione medico-umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) ribadisce alle autorità italiane di migliorare le condizioni di accoglienza per i nuovi arrivati, in particolare per i più vulnerabili: le donne e i bambini, i minori non accompagnati e le persone che sono state vittime di violenza.
“Sebbene sia risaputo che il numero di imbarcazioni che arrivano aumentino con il sopraggiungere dell’estate e che adesso la guerra in Libia costringa molte migliaia di migranti alla fuga, le autorità italiane continuano a fornire una risposta limitata e inadeguata”, dichiara Rolando Magnano, Capomissione di MSF per i progetti sull’immigrazione in Italia. “Lo scorso fine settimana le autorità non avevano nemmeno coperte né quantità di acqua a sufficienza per le persone arrivate in ipotermia o sotto schock. Centinaia di persone sono state costrette a dormire all’aperto, mentre altre nei centri sovraffollati, dove utilizzavano materassi sporchi, non c’erano abbastanza asciugamani, coperte o sapone. Tutto ciò è inaccettabile”.
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Medici Senza Frontiere
– INVITO CONFERENZA STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE –
Emergenze dimenticate ed emergenze mediatizzate.
Presentazione del VII Rapporto di MSF sulle Crisi dimenticate.
Martedì 12 aprile 2011 ore 11.30 Sala Stampa Estera
Via dell’Umiltà 83/c – Roma
Medici Senza Frontiere presenta il 7° rapporto sulle “Crisi dimenticate” (a cura dell’Osservatorio di Pavia). Quest’anno il rapporto contiene i dati sulla copertura dei TG italiani in merito alle due grandi emergenze del 2010: il terremoto a Haiti e le alluvioni in Pakistan. Per la prima volta il rapporto include anche il confronto con i TG di alcuni paesi europei.
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Libia, bloccati gli aiuti umanitari nelle aree colpite dalla violenza
Libia, 3 marzo 2011 – Medici Senza Frontiere (MSF) chiede alle parti coinvolte nel conflitto in Libia di garantire l’accesso alle aree colpite dalla violenza, consentendo anche l’invio di aiuti umanitari.
Martedì 1 di marzo, l’équipe di MSF presente in Libia, nella città di Bengasi, ha ricevuto una richiesta di aiuto da parte di un medico nella città di Misurata, dove si riferisce che gli scontri abbiano causato molti feriti. Come altre zone nell’ovest della Libia, Misurata fino ad ora è stata inaccessibile per gli operatori umanitari a causa dell’insicurezza.
“Il medico ci chiede farmaci e materiali medici per curare i feriti”, dice Anne Châtelain, coordinatore medico di MSF a Bengasi. “Ma non possiamo portare queste forniture, perché la strada per Misurata è stata bloccata da uomini armati che stanno fermando il traffico”.
Mentre la parte orientale della Libia è relativamente calma, quella occidentale, stando a quel che si racconta, è colpita dalla violenza e ciò crea una situazione preoccupante visto che è impossibile fare una valutazione ed è impossibile dare una risposta dal momento che l’accesso è ostacolato. Per l’équipe di MSF presente alla frontiera tunisina non è ancora possibile l’ingresso in Libia.
MSF è informata del fatto che molte persone ferite a Tripoli non vanno in cerca di cure negli ospedali per paura di repressioni da parte delle milizie.
SUDAN, INFURIANO GLI SCONTRI IN DARFUR MIGLIAIA DI PERSONE IN FUGA
MSF garantisce immediata assistenza medica d’emergenza
Roma/Khartoum, 7 febbraio 2011 – Negli ultimi due mesi, i nuovi scontri nello stato del Nord Darfur tra il governo e i gruppi di opposizione, hanno costretto
migliaia di famiglie a fuggire di propri villaggi. Medici Senza Frontiere (MSF) sta ora fornendo assistenza medico-umanitaria ai nuovi sfollati che vivono in condizioni precarie in molti campi a Shangil Tobaya, Dar Alsalam e Tabit.
“Le persone sono fuggite all’improvviso con nulla salvo i propri vestiti. Inizialmente hanno realizzato dei ripari di fortuna con vestiti e erba, per proteggersi dalle notti gelide. MSF sta fornendo coperture di plastica, coperte, stuoie, sapone e taniche in modo tale che le persone possano far fronte ai propri bisogni primari”, racconta Cristina Falconi, capo missione di MSF in Sudan. “Ora che tutti gli occhi sono puntati sul referendum in Sud Sudan, non dobbiamo dimenticare che ci sono urgenti bisogni medici in Darfur”.
Dieci giorni fa, in seguito agli scontri nell’area di Tabit, MSF ha distribuito generi di prima necessità a più di 500 famiglie che avevano cercato rifugio nella vicina località di Jerno. Questi scontri sono gli ultimi di una serie conflitti che sono iniziati pesantemente a metà dicembre a Shangil Tobaya. Durante le ostilità, l’ospedale del Ministero della Salute, supportato da MSF, si è trovato al centro degli scontri e pazienti e staff sono stati costretti a fuggire. A seguito di questo incidente, circa 7.000 nuovi sfollati si sono riversati nei campi vicino la città di Shangil Tobaya.
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Grecia, MSF denuncia la situazione critica per migranti e richiedenti asilo nelle strutture di detenzione nella regione di Evros
MSF chiede al governo greco misure immediate per garantire condizioni di accoglienza dignitose per i migranti
Roma/Atene, 14 Dicembre 2010 – Migranti e richiedenti asilo detenuti nella regione di Evros, nel nord della Grecia, si trovano in una situazione critica. Negli ultimi due mesi il numero dei migranti senza documenti che ha attraversato il confine dalla Turchia verso la Grecia è aumentato significativamente, fino a 300 nuovi arrivi al giorno. A seguito del recente afflusso, le strutture di detenzione sono sovraffollate mentre le condizioni delle celle sono spaventose. Per rispondere agli urgenti bisogni dei migranti detenuti, Medici Senza Frontiere (MSF) ha avviato un intervento di emergenza nella regione di Evros, fornendo assistenza medica e umanitaria.
Durante una valutazione effettuata nel mese di novembre in due centri di detenzione (Venna, Fylakio) e in tre stazioni di polizia di frontiera (Soufli, Tychero e Feres), MSF ha documentato le condizioni dure e disumane in cui vengono tenuti i migranti trattenuti. Molte delle strutture sono sovraffollate e operano con una capacità due o tre volte superiore alle loro possibilità. A causa della mancanza di spazio, uomini, donne, giovani e minori non accompagnati vengono tenuti insieme nelle stesse celle. Molti dormono sul pavimento accanto alle toilette. Strutture di detenzione capaci di ospitare più di 100 persone hanno soltanto due toilette e due docce e manca il materiale per la pulizia e l’igiene personale. Nonostante la presenza dello staff medico del Ministero della Sanità in molte strutture (inclusi medici, infermieri e uno psicologo), i servizi medici sono ancora inadeguati per le esigenze dei detenuti a causa del numero insufficiente di medici, l’assenza di interpreti e la mancanza di uno screening medico dei nuovi arrivati. In più, migranti e richiedenti asilo ricevono informazioni scarse o nulle sul loro status legale e sul sistema di detenzione.
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Emergency, prosegue la raccolta firme contro il tetto al 5 per 1000
Emergency e numerose altre associazioni hanno promosso un appello al Parlamento, chiedendo di eliminare, nel testo della “Legge per la stabilità” di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al 5 per 1000 per l’anno 2011: un taglio dei fondi del 75% che coinvolgerebbe l’intero terzo settore.
Siamo già a oltre 160.000 firme.
Chiediamo una mano anche a te: aiutaci a diffondere la notizia e, se non lo hai ancora fatto, sottoscrivi l’appello su www.iononcisto.org per dare più forza alla nostra richiesta.
Medici Senza Frontiere “Colera ad Haiti”
L’epidemia non si attenuerà presto. MSF chiede l’intervento di altre organizzazioni e agenzie umanitarie già presenti sul posto
Roma, 16 novembre 2010 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha finora curato più di 12.000 persone per il colera e sintomatologie affini, ma prevede che la diffusione del batterio non si affievolirà presto. MSF ha dispiegato 150 operatori internazionali che lavorano al fianco di 1.000 haitiani per gestire i programmi di cura del colera, con una capacità di 1.000 posti letto in tutto il paese.
“Le organizzazioni attualmente coinvolte nella risposta all’emergenza colera non possono farcela da sole. Serve un maggiore coinvolgimento di tutti gli attori presenti sul posto”, dichiara Stefano Zannini, capo missione di MSF ad Haiti. “Le previsioni a breve e lungo termine indicano che la situazione peggiorerà ancora prima di migliorare”.
Secondo le autorità haitiane, sono quasi 1.000 i decessi ufficiali. In diverse zone del nord e in altre parti del paese, gli ospedali continuano a ricoverare casi sospetti di colera nonostante siano ormai pieni. Bisogna però ancora sviluppare l’accesso a fonti d’acqua potabile, oltre ai sistemi di gestione dei rifiuti e a sepolture sicure, per rendere efficace la prevenzione e la cura.
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HAITI Medici Senza Frontiere interviene nelle aree colpite dal colera
Roma, 22 ottobre 2010 – A seguito del manifestarsi di un’epidemia di dissenteria acuta nella regione di Artibonite, le equipe di Medici Senza Frontiere (MSF), composte da medici, infermieri e logisti, si sono immediatamente recate nelle aree interessate, lungo il fiume Artibonite, tra le città di Saint-Marc e Mirebalais.
Secondo le autorità sanitarie haitiane, almeno 138 persone sarebbero decedute e sono stati confermati 1.500 casi di colera.
In collaborazione con le autorità sanitarie nazionali, MSF sta fornendo supporto medico e tecnico e materiale alle strutture sanitarie di Saint-Marc. Le equipe di MSF stanno trattando i pazienti e stanno predisponendo le misure di prevenzione necessarie ad evitare il propagarsi dell’epidemia. Inoltre, MSF invierà ulteriore materiale medico e personale specializzato nelle zone colpite.
MSF non è in grado di confermare né la causa né l’esatta natura batterica dell’epidemia. La regione di Artibonite non è tra quelle colpite dal sisma dello scorso 12 gennaio.
Medici senza Frontiere GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE (16 OTTOBRE)
E’ urgente riformare gli aiuti alimentari internazionali per combattere la malnutrizione
I maggiori donatori internazionali forniscono aiuti alimentari di bassa qualità ai bambini malnutriti.
E’ ora di porre fine a questo “doppio standard”.
Roma, 14 ottobre 2010 – Oggi a Roma in occasione dell’incontro “Fame di denuncia: perché il cibo non basta”, promosso da Medici Senza Frontiere (MSF) presso il Senato della Repubblica, l’organizzazione medico-umanitaria, attraverso una lettera aperta indirizzata al Governo italiano e a tutti gli altri governi dei paesi donatori, ha chiesto pubblicamente una riforma nella qualità degli aiuti alimentari. (https://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/comunicati_stampa/lettera_aperta_governo_nut.pdf)
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, MSF denuncia che i maggiori donatori internazionali – fra cui Stati Uniti, Canada, Giappone e Unione Europea – continuano a fornire e finanziare l’acquisto di alimenti di bassa qualità dal punto di vista nutrizionale in favore dei paesi in via di sviluppo, nonostante prove scientifiche definitive della loro inefficacia nel ridurre la malnutrizione infantile.
La malnutrizione, nonostante sia una malattia curabile e prevenibile, colpisce 195 milioni di bambini nel mondo, la maggior parte dei quali vive in zone non coinvolte in conflitti armati ed è la causa nascosta del decesso di almeno un terzo degli 8 milioni di bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno.
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Medici Senza Frontiere al Festival “Internazionale a Ferrara” 1-3 ottobre 2010
Dibattiti, libri, mostre fotografiche per raccontare le crisi dimenticate
Roma, ottobre 2010 – Medici Senza Frontiere (MSF) per il secondo anno consecutivo è partner del Festival “Internazionale a Ferrara” (da venerdì 1 a domenica 3 ottobre), organizzato dalla rivista Internazionale e dal Comune di Ferrara. All’interno del ricco programma, MSF cura una serie di dibattiti sull’azione umanitaria, presentazioni di libri, mostre fotografiche, proiezione di film (tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero).
“Per il secondo anno consecutivo MSF è presente al Festival. È una straordinaria finestra sul mondo – dichiara Sergio Cecchini, Direttore della Comunicazione di MSF Italia – grazie alla quale possiamo proporre momenti di riflessione e conoscenza su alcuni dei contesti e dei temi più complessi e delicati in cui lavoriamo. Attraverso i nostri appuntamenti intendiamo accendere un riflettore sulle crisi umanitarie dimenticate dai media e sulle vittime di guerre, malattie e catastrofi naturali. Dibattiti sulle nuove strategie per combattere la malnutrizione infantile e sul rapporto tra soccorso umanitario e protezione dei civili, i nuovi modi per raccontare le crisi umanitarie, come la mostra ‘Starved for attention: il cibo non basta’ e quella di foto e illustrazioni “Il fotografo” al film “Living in emergency: storie di medici senza frontiere”, sono solo alcuni dei momenti che caratterizzano la nostra presenza a Ferrara. L’azione umanitaria e la riflessione sulle sfide che noi operatori affrontiamo ogni giorno, trova nel Festival di Internazionale una grande opportunità per un confronto critico e innovativo”
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Pakistan, Medici Senza Frontiere aumenta le attività nelle zone alluvionate
MSF distribuisce 540mila litri d’acqua pulita al giorno – Forniti 15mila kit d’emergenza per oltre 100mila persone ed effettuate circa 17mila visite mediche, ma migliaia di persone sono ancora escluse da ogni tipo di assistenza
Islamabad/Roma, 25 agosto 2010 – Medici Senza Frontiere (MSF) sta aumentando la distribuzione di acqua potabile sia nelle principali città che nei villaggi remoti di Khyber Pakhtunkhwa, Charssada, Swat, Nowshera, Lower Dir e Dargai e inizierà la distribuzione di acqua e le attività per il ripristino dei servizi igienici anche nelle province di Sindh e Balochistan.
Nelle zone colpite dalle alluvioni, MSF attualmente distribuisce circa 540mila litri d’acqua pulita al giorno attraverso diversi punti di approvvigionamento fissi e mobili. “E’ preoccupante che alcune famiglie che possiedono piccole pompe nella propria casa, abbiano ricominciato ad usarle. L’acqua è ancora contaminata e può trasmettere molte malattie. Continueremo a fornire acqua pulita fino a quando sarà possibile verificare che l’acqua è sufficientemente sicura per l’uso quotidiana”, spiega Muhammad Shakeel, operatore di MSF a Nowshera.
A Dera Murad Jamali, nella provincia del Baluchistan, MSF è particolarmente preoccupata dal fatto che in aggiunta alle scarse condizioni igieniche, i livelli di malnutrizione della popolazione – già allarmanti prima delle alluvioni – stanno peggiorando. MSF sta proseguendo i propri programmi nutrizionali per bambini già esistenti nell’area.
Dall’1 agosto, MSF ha effettuato più di 16.664 visite mediche alle persone colpite dalle alluvioni. A causa dell’aumento dei pazienti affetti da diarrea acuta, MSF ha installato centri per la cura della diarrea a Swat, Lower Dir, Malakand, Hangu, Kot Addu e Dera Murad Jamali, oltre che a Dera Murad Jamali, in Baluchistan, e a Kot Addu, nel Punjab. Finora, sono stati curati circa 1.600 casi di diarrea acuta.
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Kyrgyzstan, violenze e tensione continuano nel sud del paese MSF chiede che sia garantito a tutti l’accesso all’assistenza sanitaria
Ginevra/Roma 22 luglio 2010 – Cinque settimane dopo i violenti scontri nel sud del Kyrgyzstan e nonostante un apparente ritorno alla normalità, medici, psicologi e infermieri di Medici Senza Frontiere (MSF) continuano ogni giorno a far fronte a nuovi casi di violenza. Ancor più grave è il fatto che l’accesso ad un’adeguata assistenza sanitaria per le vittime non è uguale per tutti, ma dipende dalla comunità di appartenenza.
“Ogni giorno, nelle nostre cliniche mobili e nelle strutture sanitarie con cui collaboriamo, il nostro personale medico assiste pazienti che hanno recentemente subito violenze o che mostrano addirittura segni di tortura. Molte persone, soprattutto della comunità uzbeca di Osh, affermano di non volersi rivolgere a strutture mediche pubbliche per paura di essere arrestate”, racconta Andrei Slavuckij, responsabile dei progetti di MSF in Kyrgyzstan.
In un clima di paura e sfiducia tra le comunità uzbeka e kyrgyza, l’accesso alle cure mediche è ancora un problema, a causa della presenza delle forze armate nei dintorni di alcune strutture mediche di Osh. La paura di non ricevere un’assistenza adeguata impedisce a molte persone, che necessiterebbero di cure mediche urgenti, di rivolgersi alle strutture.
“In un contesto così teso e volubile, chiediamo alle autorità competenti di garantire la neutralità delle strutture sanitarie. E’ essenziale che ogni paziente che abbia bisogno di cure possa ricevere l’assistenza adeguata, a prescindere dalla propria provenienza”, dichiara Bruno Jochum, Direttore delle Operazioni per MSF.
Dall’inizio dell’attuale crisi, MSF ha effettuato più di 1.400 visite mediche attraverso il personale delle cliniche mobili all’interno e nei dintorni di Osh e Jalal-Abad. MSF ha inoltre supportato 25 strutture sanitarie attraverso la fornitura di medicinali e apparecchiature mediche. Attualmente, centinaia di persone sono ancora sotto shock dopo gli eventi violenti e traumatici di giugno. I bisogni psicologici sono enormi e MSF sta progressivamente indirizzando la propria azione sul supporto psicologico.
Leggi il documento (in inglese) di MSF: “Southern Kyrgyzstan. Traumatised communities lack access to health care” (Luglio 2010):
http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/pubblicazioni/KG_Briefing%20paper_200710.pdf
Medici senza Frontiere, Haiti, sei mesi dopo il terremoto
Teleconferenza di Medici Senza Frontiere da Port-Au-Prince
Giovedì 8 luglio 2010
ore 15.30
(ora italiana)
Roma/Port-au-Prince, 7 luglio 2010 – A sei mesi dal terremoto che ha colpito Haiti, Medici Senza Frontiere (MSF) organizza una teleconferenza internazionale in diretta da Haiti con Stefano Zannini e Hans Van Dillen, capimissione di MSF a Haiti che lavorano sull’isola da prima del terremoto e che hanno seguito l’emergenza dalle prime ore del 12 gennaio.
Nel corso della teleconferenza verrà illustrata la situazione generale, sei mesi dopo il sisma, per quanto riguarda l’accesso all’assistenza sanitaria e si illustreranno le attività di MSF e gli sviluppi futuri.
La teleconferenza è in programma per giovedì 8 luglio: ore 15.30 in INGLESE e ore 16 in FRANCESE (ora italiana in entrambi i casi).
Per collegarsi in teleconferenza bisogna digitare il numero telefonico (703) 639-2051.
Giovedì 8 luglio verrà inoltre distribuito alla stampa il rapporto di MSF dal titolo “Emergency Response after the Haiti Eartquake: choices, obstacles, activities and finance”.
Per le TV sono disponibili immagini video.
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it
Per informazioni: Ufficio Stampa MSF Italia tel. 06.44.86.921 – 335.8489761 – 349.8132110
Sudafrica, Mondiale 2010 HALFTIME, LA BATTAGLIA CONTRO L’AIDS NON E’ FINITA
Domani, venerdì 2 luglio a Johannesburg torneo di calcio fra pazienti affetti da HIV/AIDS e personale di MSF per ricordare che la battaglia contro l’AIDS non è finita
Johannesburg / Roma 1 luglio 2010 – Un torneo di calcio a cinque che riunisce pazienti affetti da HIV/AIDS e operatori umanitari di Medici Senza Frontiere (MSF) impegnati nei progetti di lotta all’AIDS in Sud Africa, Mozambico, Swaziland e Zimbabwe. Il torneo HALFTIME, è in programma per domani, venerdì 2 luglio dalle 10.30 a Johannesburg, presso il Newton Park. 6 squadre miste, per un totale di 30 partecipanti, si sfideranno per tutta la giornata dando vita ad un mini-torneo.
Le sei squadre si affrontano sul campo unite da un obiettivo comune: ricordare al mondo che la lotta all’Hiv/Aids non è finita e per chiedere ai donatori internazionali insolventi di rispettare i loro impegni presi per il finanziamento delle cure antiretrovirali salvavita in Africa.
Le squadre del torneo HALFTIME si sono allenate duramente, non solo per vincere ma anche per dimostrare che le cure antiretrovirali danno una seconda possibilità di vita e l’opportunità di poter giocare a calcio e quindi di poter condurre una vita normale.
HALFTIME è un’iniziativa di sensibilizzazione per ricordare che la battaglia per la lotta all’HIV/AIDS non è finita: si stima che 5,7 milioni di sudafricani siano sieropositivi e che la coinfezione tubercolosi TBC–HIV, sia la prima causa di morte tra i pazienti sieropositivi. Nel paese dove si stanno giocando i mondiali di calcio, oltre un milione di persone non ha accesso alle cure antiretrovirali. Inoltre negli ultimi mesi, si è assistito al calo dei finanziamenti da parte dei donatori istituzionali, per sovvenzionare le cure e i trattamenti antiretrovirali a livello mondiale, come MSF ha denunciato nel recente rapporto “No time to quit:
HIV/AIDS treatment gap widening in Africa” (link a: http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=2360&ref=listaHomepage).
Con questa iniziativa MSF vuole sottolineare la determinazione e l’impegno delle persone che lavorano in prima linea nella lotta contro l’HIV/AIDS e intende inoltre dimostrare l’importanza vitale delle cure antiretrovirali di fronte ad una malattia che uccide ogni anno 2 milioni di persone al mondo.
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