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Archive for the ‘Medici senza frontiere’ tag

Gaza/Nasser Hospital, MSF: “Situazione terribile dopo enorme afflusso di feriti da Al-Mawasi”

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“Mancano letti e antidolorifici, la situazione era già grave ma ora è ancora peggio”

 14 luglio 2024 – Un enorme numero di feriti è arrivato all’ospedale Nasser di Khan Younis, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), a seguito dell’attacco israeliano di ieri ad Al Mawasi.

La situazione nella struttura, che già lavorava con enormi difficoltà a causa della mancanza di forniture e spazio, è terribile. Scarseggiano gli antidolorifici, i guanti, i disinfettanti. I feriti sono stati portati anche nel reparto di pediatria e maternità perché il pronto soccorso era pieno.

I feriti in corridoio si lamentavano per il dolore, le medicazioni continuavano a sanguinare. Era tutto molto caotico e terribile. L’ospedale sta provando a far fronte alla situazione ma a malapena riesce a curare i pazienti in condizioni di normalità, figuriamoci in un caso di afflusso di pazienti di massa come questo” dichiara Amy Kit-Mei Low, responsabile medica di MSF a Gaza.

 Qui la testimonianza completa di Amy Kit-Mei Low, responsabile medica di MSF a Gaza (AUDIO IN INGLESE):

“Lo staff era sopraffatto, stressato e preoccupato per il gran numero di pazienti che stavano arrivando. Tra loro c’era un bambino con suo padre. L’uomo aveva una ferita alla schiena e il bambino lo guardava confuso. Ci siamo sentiti davvero male perché probabilmente non aveva ancora capito che il padre era l’unico sopravvissuto della famiglia. C’era anche un’altra ragazza con una frattura al femore e per fortuna è stata ritrovata dalla madre ma non le avevano ancora detto che aveva perso il resto della famiglia. Un’altra donna era intubata e aveva difficoltà a respirare, ma ho visto il sollievo sul viso del marito quando l’ha ritrovata nonostante lo shock.

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Luglio 14th, 2024 at 11:58 am

– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE – Sudan, MSF: “Catastrofe umanitaria. Urgente aumentare gli aiuti”

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11 luglio 2024 – In Sudan, dove da oltre un anno è in atto una delle peggiori crisi umanitarie degli ultimi decenni, la popolazione è allo stremo. Ogni giorno i team di Medici Senza Frontiere (MSF) vedono pazienti morire per ferite provocate dalla violenza indiscriminata, bambini soccombere perché malnutriti o per la mancanza di vaccini. Nonostante tutto questo, c’è un vuoto umanitario inaccettabile.

Le organizzazioni e i donatori internazionali devono aumentare i loro sforzi, mentre le parti in conflitto devono garantire la protezione dei civili e delle strutture sanitarie oltre a permettere a operatori umanitari e aiuti di raggiungere la popolazione” è l’appello lanciato da Vittorio Oppizzi, responsabile dei programmi di Medici Senza Frontiere (MSF) in Sudan, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma, organizzata da MSF, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Padri Comboniani e Suore Salesiane.

Qui di seguito l’intervento di Vittorio Oppizzi di MSF:

“Dopo quasi 15 mesi di guerra in Sudan, l’impatto sulla popolazione civile è disastroso. I livelli di insicurezza sono enormi, il sistema sanitario del paese è al collasso con due ospedali su tre non più funzionanti. I pochi ancora aperti sono sovraccarichi di pazienti e continuano a subire attacchi, saccheggi e ad affrontare una carenza di personale.

 Dall’inizio del conflitto le nostre strutture sanitarie sono state colpite più e più volte, mettendo a rischio la vita dei pazienti e del nostro personale. Solo ieri siamo stati costretti a sospendere le attività al Turkish Hospital di Khartoum dopo più di un anno di ripetuti attacchi anche all’interno della struttura, mentre a El Fasher i tre principali presidi medici della città sono stati danneggiati e solo due rimangono ancora in funzione. Inoltre, i blocchi spesso imposti dalle stesse parti in conflitto, ostacolano l’ingresso di forniture mediche e di personale umanitario, essenziali per lo svolgimento delle attività.

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Luglio 11th, 2024 at 3:36 pm

– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE – Nord Gaza: MSF costretta a chiudere clinica

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10 luglio 2024 – L’ultima struttura sanitaria di Medici Senza Frontiere (MSF) nel nord di Gaza è stata costretta a chiudere temporaneamente dopo che le forze israeliane hanno emesso un ordine di evacuazione per quest’area lo scorso 8 luglio. Le équipe di MSF hanno continuato a fornire assistenza ai pazienti fino all’ultimo minuto, prima di fuggire dall’area sottoposta a pesanti combattimenti.

 

Non sappiamo cosa mangiare o bere. Dove andare o dove dormire? Alla fine dormiamo per stradaracconta Suhail Habib, operatore di MSF, che lavorava nella clinica. Suhail, come molti altri membri del team di MSF, è stato sfollato più volte dall’inizio della guerra. “Nessuno si preoccupa di noi. Sono arrabbiato perché i feriti arriveranno alla clinica e la troveranno chiusa”.

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Luglio 11th, 2024 at 6:45 am

– COMUNICATO STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE – Sudan: MSF costretta a sospendere attività al Turkish Hospital di Khartoum

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10 luglio 2024 – Dopo oltre un anno di attacchi contro il Turkish Hospital di Khartoum, Medici Senza Frontiere (MSF) ha preso la difficile decisione di sospendere il supporto a questa struttura sanitaria. L’équipe di MSF, che è stata anche minacciata di morte, è stata evacuata dopo che per quasi 14 mesi di fila era riuscita a fornire cure salvavita nonostante i numerosi ostacoli, spesso deliberati, posti dalle parti in conflitto. Tuttavia, a seguito dei recenti eventi, il supporto fornito da MSF non è più possibile. Da gennaio a giugno 2024 le équipe di MSF hanno trattato 10.600 pazienti al pronto soccorso dell’ospedale e visitato tra i 55 e i 60 pazienti al giorno.  

 

La situazione al Turkish Hospital, situato in un’area controllata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF), è diventata insostenibile. Negli ultimi 12 mesi si sono verificati numerosi incidenti violenti all’interno e all’esterno dei locali e la vita del nostro staff è stata ripetutamente minacciataafferma Claire Nicolet, responsabile della risposta di emergenza di MSF in Sudan.Di recente, nelle notti del 17 e 18 giugno, decine di combattenti feriti sono stati portati in ospedale e la nostra équipe è stata svegliata di soprassalto mentre venivano sparati colpi di kalashnikov nelle camere da letto. Questo tipo di violenza contro il nostro personale è inaccettabile. Gli ospedali e le strutture sanitarie dovrebbero essere protetti e rispettati dalle parti in conflitto. In questi luoghi gli operatori sanitari devono poter fornire cure mediche in sicurezza. Non possono mettere a rischio la loro vita mentre cercano di salvare quella di altre persone”.

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Luglio 11th, 2024 at 6:43 am

– COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO – Sudan: “Fermare la catastrofe umanitaria”

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Conferenza stampa giovedì 11 luglio, alle 11,30, con Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Medici Senza Frontiere, Padri Comboniani e Suore Salesiane

10 luglio 2024Giovedì 11 luglio, alle 11.30, a Roma, nella Sala Conferenze della Comunità di Sant’Egidio in via della Paglia 14b, si terrà una conferenza stampa per denunciare la catastrofe umanitaria che si sta abbattendo sul Sudan. Con quasi 10 milioni di sfollati interni e 2 milioni di rifugiati, su una popolazione di 47 milioni, il Sudan è a rischio carestia se la comunità internazionale non interverrà urgentemente con l’invio di aiuti umanitari.

Durante la conferenza stampa, che verrà trasmessa anche in streaming sul sito www.santegidio.org, interverranno:

p. Angelo Giorgetti, economo generale dei Missionari Comboniani;

Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio;

Vittorio Oppizzi, responsabile dei programmi in Sudan di Medici Senza Frontiere;

Pietro Parrino, direttore del Dipartimento Progetti di EMERGENCY;

Suor Ruth del Pilar Mora, consigliera per le Missioni dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (suore salesiane).

Giornalisti, fotografi e operatori televisivi interessati a seguire l’evento in presenza o in collegamento sono invitati ad accreditarsi inviando una mail a com@santegidio.org

L’Ufficio stampa di Medici Senza Frontiere

Flavia Pergola, Press officer, 340 543 6642, flavia.pergola@rome.msf.org

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Luglio 11th, 2024 at 6:39 am

Emergenza Rohingya: abbiamo bisogno del tuo aiuto (( il video contiene testimonianze delle violenze subite, non visionare se si e’ impressionabili, visitare il sito web per la donazione, avete la possibilità di disattivare la riproduzione del video ))

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Aprile 19th, 2018 at 11:54 am

Medici Senza Frontiere, “Questo Natale, segui il consiglio del medico”

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Medici Senza Frontiere, "Questo Natale, segui il consiglio del medico"

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Novembre 27th, 2016 at 6:30 pm

SIRIA, RAPPORTO MSF: Civili e ospedali sotto attacco, 1 su 3 vittime sono donne o bambini

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Medici senza Frontiere onlusCari tutti,

in una conferenza stampa oggi a Ginevra, la presidente internazionale MSF Joanne Liu ha dato dettagli sull’attacco contro l’ospedale di Maarat al-Numan e ha diffuso un nuovo rapporto sui morti e feriti di guerra nelle strutture sanitarie supportate da MSF in Siria nel 2015.

I numeri sono sconcertanti: 63 strutture sono state attaccate 94 volte, 12 sono state completamente distrutte, 23 medici sono stati uccisi e 58 feriti. Solo nelle 70 strutture monitorate nel rapporto, sono 154.647 i feriti e 7.009 le vittime di guerra, di cui il 30-40% donne e bambini, chiaro indicatore dell’impatto del conflitto sui civili. Ed è solo una fotografia parziale di quanto accade nel resto del paese, dove il bilancio è certamente più grave.

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Febbraio 23rd, 2016 at 7:49 pm

Aggiornamento Siria: Almeno sette morti nell’attacco all’ospedale, altri otto mancano all’appello

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Medici senza Frontiere onlusSIRIA: Almeno sette morti nell’attacco all’ospedale supportato da MSF,
altri otto mancano all’appello

 

The MSF-supported hospital in Ma’arat Al Numan was attacked and destroyed on Monday 15th Feb. At least seven people were killed, and at least eight are missing, presumed dead. The 30-bed hospital had 54 staff, two operating theatres, an outpatient department and an emergency room. The outpatient department treated around 1500 people a month, the ER carried out an average of 1,100 consultations a month, and around 140 operations a month, mainly orthopaedic and general surgery, were carried out in the operating theatres. MSF has been supporting this hospital since September 2015 and covered all the needs of the facility including provision of medical supplies and running costs.

The MSF-supported hospital in Ma’arat Al Numan was attacked and destroyed on Monday 15th Feb. At least seven people were killed, and at least eight are missing, presumed dead.
The 30-bed hospital had 54 staff, two operating theatres, an outpatient department and an emergency room. The outpatient department treated around 1500 people a month, the ER carried out an average of 1,100 consultations a month, and around 140 operations a month, mainly orthopaedic and general surgery, were carried out in the operating theatres.
MSF has been supporting this hospital since September 2015 and covered all the needs of the facility including provision of medical supplies and running costs.

Gaziantep/Roma, 15 febbraio 2016Almeno sette persone sono state uccise e almeno altre otto mancano ancora all’appello e si presume siano morte, dopo che un ospedale supportato da Medici Senza Frontiere (MSF) nella provincia di Idlib, in Siria settentrionale, è stato distrutto da un attacco questa mattina.

L’ospedale di Ma’arat Al Numan è stato colpito da quattro missili in due attacchi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, secondo la testimonianza dello staff dell’ospedale. Tra le vittime ci sono cinque pazienti, un familiare e un guardiano dell’ospedale, mentre otto membri dello staff mancano all’appello e si presume siano rimasti uccisi. Anche di altri pazienti non si hanno notizie ma al momento non se ne conosce il numero. Nell’area sono state colpite anche altre 15 case e strutture situate in zone densamente popolate, tra cui sembra esserci un altro ospedale non supportato da MSF.

 “La distruzione dell’ospedale supportato da MSF sembra essere un attacco deliberato contro una struttura sanitaria” denuncia Massimiliano Rebaudengo, capomissione di MSF. “La distruzione dell’ospedale lascia una popolazione locale di circa 40.000 persone senza alcun accesso all’assistenza medica in una zona in pieno conflitto.”

L’ospedale di Ma’arat Al Numan, da 30 posti letto, aveva due sale operatorie, un ambulatorio e un pronto soccorso e vi lavoravano 54 persone. L’ambulatorio visitava circa 1.500 persone al mese, al pronto soccorso erano registrati una media di 1.100 ingressi al mese, mentre nelle sale operatorie erano effettuate circa 140 operazioni al mese, principalmente di chirurgia ortopedica e generale.

MSF supportava l’ospedale dal settembre 2015, coprendo tutte le esigenze della struttura, compresa la fornitura di materiale sanitario e i costi di gestione.

Nel dicembre 2015, si era reso necessario il trasferimento dell’ospedale dalla posizione che occupava in precedenza a quella attuale a causa di tre attacchi subiti. MSF aveva sostenuto il rifacimento della struttura.

Sempre stamattina si sono intensificati i combattimenti anche nel distretto di Azaz, a circa 100 km di distanza da Ma’arat Al Numan, con attacchi contro altri ospedali non supportati da MSF. Un ospedale materno infantile (non supportato da MSF) bombardato nella città di Azaz sta organizzando il trasferimento della sua sala operatoria pediatrica presso l’ospedale di Al Salamah di MSF, che ha già ricevuto 10 feriti di guerra.

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Febbraio 16th, 2016 at 1:15 am

SIRIA: sistema sanitario al collasso nel distretto di Azaz devastato dalla guerra

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Medici senza frontiere, 40 anni di azione umanitaria indipendente

Al confine turco-siriano crisi umanitaria per decine di migliaia in fuga

 Gaziantep (Turchia)/Roma, 10 febbraio 2016 – Mentre i pesanti combattimenti nel distretto di Azaz, in Siria settentrionale, causano lo sfollamento di altre decine di migliaia di persone, il già devastato sistema sanitario è vicino al collasso e ogni intensificarsi dei combattimenti renderà ancora più grave la crisi umanitaria in atto nell’area. È l’allarme lanciato oggi da Medici Senza Frontiere (MSF).

Le ultime stime parlano di 30.000 nuovi arrivi nelle aree al confine con la Turchia, dove sempre più persone stanno cercando riparo. La maggior parte di loro vive al di fuori dei campi rifugiati esistenti, che ospitano già decine di migliaia di persone sfollate in precedenza a causa del conflitto. Nel frattempo, i combattimenti continuano a colpire un sistema sanitario già devastato: nelle ultime due settimane diversi ospedali e piccoli centri sanitari hanno subito bombardamenti aerei ad Azaz e nelle aree rurali intorno ad Aleppo, tra cui almeno tre ospedali supportati da MSF.

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Febbraio 11th, 2016 at 1:15 am

Muri e filo spinato

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Muri e filo spinato

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Febbraio 3rd, 2016 at 8:16 pm

Libia, Medici Senza Frontiere chiede il rispetto delle strutture mediche a Sirte

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Misurata/Roma – L’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) fa appello oggi a tutte le parti in Libia per chiedere di fermare immediatamente gli attacchi e le intrusioni nelle strutture mediche della città di Sirte. Tutti i pazienti feriti devono avere accesso all’assistenza e essere nelle condizioni di ricevere le cure necessarie senza discriminazioni e senza paura di rappresaglie.

L’ospedale Ibn Sina di Sirte ha sostenuto il peso maggiore dei combattimenti. La scorsa settimana, le équipe di MSF basate a Misurata sono riuscite a raggiungere Sirte per valutare i danni subiti dall’ospedale.

“L’ospedale Ibn Sina è stato attaccato”, dichiara Barbara Frederick, coordinatrice per l’emergenza. “Un’esplosione ha distrutto una sala operatoria e la maggior parte delle finestre sono state danneggiate. Come conseguenza degli scontri della scorsa settimana, i pazienti sono stati spostati nell’ingresso”.
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Ottobre 20th, 2011 at 1:30 am

“Fame di denuncia: perché il cibo non basta”

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Medici Senza Frontiere organizza un dibattito in Senato sulla malnutrizione
Aula della Commissione Difesa, via degli Staderari, 4 – Giovedì 13 ottobre alle 14.30

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che ci celebra domenica 16 ottobre, è in programma un incontro sul tema della malnutrizione dal titolo “Fame di denuncia: perché il cibo non basta”, promosso da Medici Senza Frontiere in collaborazione con la Commissione Straordinaria Diritti Umani del Senato e la Comunità di Sant’Egidio/Progetto Dream.

Intervengono:
– Sen. Massimo Livi Bacci, Commissione per la Promozione e la Tutela dei Diritti Umani del Senato
– Unni Karunakara, Presidente di Medici Senza Frontiere Internazionale
– Michelangelo Bartolo, Coordinatore Progetto Dream Comunità di Sant’Egidio
– Amir Mahmoud Abdulla, Deputy Executive Director WFP
– Florence Egal, Nutrition Division FAO
– Stefano Taliani, Ministero Affari Esteri,  Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo
Modera:
Francesco Marabotto, Caporedattore Agenzia ANSA – Settore Sanità
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Ottobre 13th, 2011 at 1:15 am

Medici Senza Frontiere: Lotta alla malnutrizione: a Roma il “Centro nutrizione” di MSF (presentazione: lunedì 10 ore 11.30) in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione

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Giornata Mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre)
Lotta alla malnutrizione: a Roma il “Centro nutrizione” di MSF
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che ci celebra domenica 16 ottobre, Medici Senza Frontiere (MSF) porta a Roma l’iniziativa: “Un Centro nutrizione in città – Quando il cibo non basta”
Presentazione : Lunedì 10 ottobre ore 11:30 presso il “Centro Nutrizione” (Giardini Nicola Calipari) Piazza Vittorio Emanuele II, Roma

Nel cuore di Roma, in Piazza Vittorio Emanuele II   (Giardini Nicola Calipari), MSF allestisce  dal 10 al 17 ottobre un vero e proprio Centro nutrizione, simile a quelli che MSF utilizza nei contesti in cui opera. Con il progetto “Un Centro nutrizione in città – Quando il cibo non basta”  l’organizzazione, che quest’anno compie 40 anni di vita, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica – a cominciare dagli studenti delle scuole secondarie di secondo livello – sulla malnutrizione e sulle nuove strategie di cura per combattere un male che ogni anno colpisce 195 milioni di bambini.

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Ottobre 10th, 2011 at 1:15 am

Medici Senza Frontiere al Festival “Internazionale a Ferrara” 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2011

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Dibattiti, mostre fotografiche, libri per il 40° anniversario di MSF

Roma, 23 settembre 2011 – Medici Senza Frontiere (MSF) per il terzo anno partecipa in qualità di partner al Festival “Internazionale a Ferrara” (da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre), organizzato dalla rivista Internazionale e dal Comune di Ferrara. L’edizione di quest’anno coincide con il quarantesimo anniversario della fondazione di MSF (1971-2011) . Per questa ragione MSF, oltre a numerosi dibattiti e incontri di alto livello sull’azione umanitaria, propone una  sezione “Speciale 40 anni” con un “Centro Nutrizione in città” e la mostra fotografica che ripercorre i 40 anni di storia dell’organizzazione.  Nel “Centro Nutrizione”, struttura di 90 metri quadrati ispirata a quelle utilizzate nelle proprie missioni, i visitatori possono toccare con mano il problema della malnutrizione infantile, con il supporto degli operatori umanitari e di alcuni video realizzati dall’Agenzia VII Photo, parte della campagna di MSF “Starved for Attention – quando il cibo non basta”.

“Quest’anno è particolarmente significativo essere presenti al Festival di Internazionale a Ferrara,  una cornice di enorme sensibilità e confronto verso tutto ciò che accade negli angoli più remoti del mondo. Una nuova occasione per riflettere sulle complesse dinamiche dell’azione umanitaria che affrontiamo quotidianamente da oltre 40 anni attraverso dibattiti che vanno dall’Afghanistan a Lampedusa; mostre fotografiche che ci raccontano le condizioni di vita all’interno del più grande campo rifugiati al mondo e quelle di chi è costretto a vivere nelle bidonville; presentazioni per conoscere chi sono gli operatori di MSF al di là della retorica e iniziative per sostenere l’organizzazione come l’asta di opere prodotte da illustratori internazionali. Per l’occasione abbiamo portato a Ferrara l’iniziativa “Un centro nutrizione in città: quando il cibo non basta” per mostrare come la malnutrizione oggi si possa sconfiggere.”,  dichiara Sergio Cecchini, Direttore della Comunicazione di MSF Italia.
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Settembre 30th, 2011 at 1:20 am

Yemen: Medici Senza Frontiere sospende le proprie attività mediche nel governatorato di Saada

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L’organizzazione ha dovuto interrompere il lavoro negli ospedali di Al Talh e Razeh, a seguito delle nuove regole imposte dalle autorità locali per le attività umanitarie nella regione.

Sana’a/Roma, 29 settembre 2011 – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha dovuto sospendere le proprie attività nel governatorato di Saada il giorno 26 settembre.

Il 15 settembre scorso, il Consiglio Esecutivo che si occupa degli affari umanitari a Saada ha annunciato le nuove condizioni che tutte le organizzazioni umanitarie e non governative devono rispettare per lavorare nella regione. Queste condizioni includono, tra le altre, l’interruzione di qualsiasi valutazione indipendente dei bisogni medici all’interno del governatorato, la messa al bando delle attività di supervisione da parte del personale internazionale e l’obbligo di rimpiazzare il personale del Ministero della Salute che lavora con MSF con personale proposto dal Consiglio Esecutivo.

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Settembre 29th, 2011 at 6:19 pm

Medici Senza Frontiere – LIBIA: Tripoli, centinaia di migranti bloccati hanno bisogno di assistenza e protezione – In arrivo un’imbarcazione con 10 tonnellate di materiale medico e logistico di MSF

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Tripoli/Roma 30 agosto 2011 – Centinaia di migranti e rifugiati a Tripoli vivono in condizioni terribili, senza adeguata assistenza medica e senza alcuna sicurezza. L’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza frontiere (MSF) ha iniziato a fornire assistenza sanitaria di base a due comunità di sfollati di origine straniera che hanno bisogno di urgente protezione e assistenza.

Una comunità di circa 1000 rifugiati e migranti vive all’interno e nei pressi di alcune imbarcazioni presenti in una base militare abbandonata a Tripoli, mentre un altro gruppo di 200 persone ha trovato rifugio in una fattoria da quando sono scoppiati i combattimenti nella zona sud di Tripoli.

“Molte di queste persone erano già fuggite dai combattimenti nei loro paesi d’origine, come la Somalia, il Sudan e altri paesi africani”, dichiara Simon Burroughs, coordinatore dell’emergenza per MSF a Tripoli. “Alcune persone sono venute in questi campi di fortuna per trovare un modo per raggiungere l’Europa in barca, mentre altre ci sono venute per cercare rifugio e fuggire dai combattimenti in corso a Tripoli. Ma sono tutti intrappolati senza un posto in cui andare”.
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Agosto 30th, 2011 at 9:14 pm

Bahrein, MSF condanna l’assalto al proprio ufficio e la detenzione di un membro dello staff

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Roma, 3 agosto 2011 – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), condanna oggi il violento assalto armato alle proprie strutture in Bahrein e la successiva detenzione di un membro del proprio staff.

Il 28 luglio le forze di sicurezza hanno compiuto una violenta irruzione nelle strutture di MSF a Manama, danneggiando l’ufficio e confiscando le attrezzature, compresi i  materiali medici e le forniture;  in quella occasione è stato, inoltre, arrestato un operatore locale di MSF , Saeed Mahdi, che lavora per l’organizzazione come interprete e autista.

Da quando sono cominciate le dimostrazioni in Bahrein, a febbraio, MSF ha visitato circa 200 fra feriti e persone malate che non si recavano nelle strutture sanitarie temendo l’arresto con l’accusa di un presunto coinvolgimento nelle proteste. L’équipe di MSF ha visitato numerosi pazienti nei villaggi di tutto il paese che avevano rifiutato il ricovero urgente in ospedale a causa dell’alto rischio di venire arrestati, e ne ha visitati anche altri che erano stati violentemente malmenati  in carcere.
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Agosto 3rd, 2011 at 8:27 pm

MSF condanna qualsiasi iniziativa volta a respingere i migranti in Libia

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Il Consiglio europeo domani si impegni a discutere sui pericoli dell’accordo firmato da Italia e CNT libico

Roma/Bruxelles, 23 giugno 2011 – In occasione della nuova riunione del Consiglio europeo in cui domani si discuterà di immigrazione, Medici Senza Frontiere (MSF) condanna i termini dell’accordo bilaterale firmato tra l’Italia e il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) libico lo scorso 17 giugno. Questo accordo mira a prestare assistenza reciproca e cooperazione nella lotta contro l’immigrazione illegale, procedendo, in particolare, al rimpatrio dei migranti illegali.

MSF disapprova che uno Stato coinvolto nel conflitto in Libia prenda tali misure quando la guerra è ancora in corso. Tanto più che le persone che giungono via mare dalla Libia fuggono dalle violenze e hanno bisogno di protezione internazionale. Il rimpatrio o il respingimento in mare di queste persone verso il territorio libico costituirebbero una violazione dell’obbligo internazionale di non espulsione (principio di non-refoulement).

MSF sottolinea oggi l’incoerenza di tale accordo e il doppio standard applicato dai Paesi europei implicati in questa guerra. E’ intollerabile che un Paese impegnato nei bombardamenti in nome della protezione dei civili, contemporaneamente respinga le vittime della stessa guerra. “Questo accordo rappresenta una condanna a morte per le persone che rischiano di essere nuovamente intrappolate nel conflitto”, dichiara Loris De Filippi, Direttore delle operazioni di MSF.
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Giugno 24th, 2011 at 1:30 am

Grecia, le condizioni di vita inumane nei centri di detenzione causano problemi medici ai migranti

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Nuovo rapporto di Medici Senza Frontiere

Atene/Roma, 15 giugno 2011 – Medici Senza Frontiere (MSF) pubblica oggi un rapporto in cui evidenzia come le inumane condizioni di vita e di igiene nei centri di detenzione di Evros stiano provocando problemi alla salute dei migranti. Secondo i dati medici di cui dispone MSF,  più del 60% dei loro problemi di salute sono direttamente causati o collegati alle terribili condizioni in cui vivono ora.

A 1.147 dei 1.809 pazienti visitati dai medici di MSF tra dicembre 2010 e marzo 2011, sono state diagnosticate infezioni alle vie respiratorie, dolori in varie parti del corpo, diarrea, disturbi gastrointestinali e psicologici, problemi dermatologici. “La maggior parte dei migranti che abbiamo curato non erano malati quando sono entrati nei centri di detenzione. Si sono ammalati dopo essere stati rinchiusi in celle sovraffollate, senza un’adeguata ventilazione, con problemi legati alle condizioni igienico-sanitarie e all’acqua, senza un’alimentazione adeguata e senza la possibilità di uscire all’aria aperta”, dichiara Ioanna Pertsinidou, coordinatrice dei progetti per gli immigrati di MSF in Grecia.

Durante i primi due mesi del 2011, almeno 22 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il confine fra Turchia e Grecia nella regione di Evros.
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Giugno 16th, 2011 at 6:21 pm

L’Italia migliori le condizioni di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in fuga dal Nord Africa

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In un documento di MSF le testimonianze dei migranti

Roma/Bruxelles, 3 maggio 2011 – Lo scorso fine settimana un totale di 12 imbarcazioni con 2.665 rifugiati, richiedenti asilo e migranti è approdato in Italia, mentre altre 715 persone sono state salvate da una barca in avaria nel canale di Sicilia. I tre quarti di questi mezzi trasportavano persone in fuga dal conflitto in Libia. La risposta che le autorità italiane hanno messo in campo per accoglierle è stata del tutto inadeguata e ciò ha ulteriormente aggravato la loro sofferenza. L’organizzazione medico-umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) ribadisce alle autorità italiane di migliorare le condizioni di accoglienza per i nuovi arrivati, in particolare per i più vulnerabili: le donne e i bambini, i minori non accompagnati e le persone che sono state vittime di violenza.

“Sebbene sia risaputo che il numero di imbarcazioni che arrivano aumentino con il sopraggiungere dell’estate e che adesso la guerra in Libia costringa molte migliaia di migranti alla fuga, le autorità italiane continuano a fornire una risposta limitata e inadeguata”, dichiara Rolando Magnano, Capomissione di MSF per i progetti sull’immigrazione in Italia. “Lo scorso fine settimana le autorità non avevano nemmeno coperte né quantità di acqua a sufficienza per le persone arrivate in ipotermia o sotto schock. Centinaia di persone sono state costrette a dormire all’aperto, mentre altre nei centri sovraffollati, dove utilizzavano materassi sporchi, non c’erano abbastanza asciugamani, coperte o sapone. Tutto ciò è inaccettabile”.
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Maggio 3rd, 2011 at 1:05 pm

Medici Senza Frontiere

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– INVITO CONFERENZA STAMPA MEDICI SENZA FRONTIERE –

Emergenze dimenticate ed emergenze mediatizzate.
Presentazione del VII Rapporto di MSF sulle Crisi dimenticate.

Martedì  12 aprile 2011 ore 11.30 Sala Stampa Estera
Via dell’Umiltà 83/c – Roma

Medici Senza Frontiere presenta il 7° rapporto sulle “Crisi dimenticate” (a cura dell’Osservatorio di Pavia). Quest’anno il rapporto contiene i dati sulla copertura dei TG italiani in merito alle due grandi emergenze del 2010: il terremoto a Haiti e le alluvioni in Pakistan. Per la prima volta il rapporto include anche il confronto con i TG di alcuni paesi europei.
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Aprile 12th, 2011 at 1:15 am

Libia, bloccati gli aiuti umanitari nelle aree colpite dalla violenza

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Libia, 3 marzo 2011 –  Medici Senza Frontiere (MSF) chiede alle parti coinvolte nel conflitto in Libia di garantire l’accesso alle aree colpite dalla violenza, consentendo anche l’invio di aiuti umanitari.

Martedì 1 di marzo, l’équipe di MSF presente in Libia, nella città di Bengasi, ha ricevuto una richiesta di aiuto da parte di un medico nella città di Misurata, dove si riferisce che gli scontri abbiano causato molti feriti. Come altre zone nell’ovest della Libia, Misurata fino ad ora è stata inaccessibile per gli operatori umanitari a causa dell’insicurezza.

Il medico ci chiede farmaci e materiali medici per curare i feriti”, dice Anne Châtelain, coordinatore medico di MSF a Bengasi. “Ma non possiamo portare queste forniture, perché la strada per Misurata è stata bloccata da uomini armati che stanno fermando il traffico”.

Mentre la parte orientale della Libia è relativamente calma, quella occidentale, stando a quel che si racconta, è colpita dalla violenza e ciò crea una situazione preoccupante visto che è impossibile fare una valutazione ed è impossibile dare una risposta dal momento che l’accesso è ostacolato. Per l’équipe di MSF presente alla frontiera tunisina non è ancora possibile l’ingresso in Libia.

MSF è informata del fatto che molte persone ferite a Tripoli non vanno in cerca di cure negli ospedali per paura di repressioni da parte delle milizie.

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Scritto da Staff_NelParmense

Marzo 4th, 2011 at 1:15 am

SUDAN, INFURIANO GLI SCONTRI IN DARFUR MIGLIAIA DI PERSONE IN FUGA

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MSF garantisce immediata assistenza medica d’emergenza

Roma/Khartoum, 7 febbraio 2011 – Negli ultimi due mesi, i nuovi scontri nello stato del Nord Darfur tra il governo e i gruppi di opposizione, hanno costretto
migliaia di famiglie a fuggire di propri villaggi. Medici Senza Frontiere (MSF) sta ora fornendo assistenza medico-umanitaria ai nuovi sfollati che vivono in condizioni precarie in molti campi a Shangil Tobaya, Dar Alsalam e Tabit.

Le persone sono fuggite all’improvviso con nulla salvo i propri vestiti. Inizialmente hanno realizzato dei ripari di fortuna con vestiti e erba, per proteggersi dalle notti gelide. MSF sta fornendo coperture di plastica, coperte, stuoie, sapone e taniche in modo tale che le persone possano far fronte ai propri bisogni primari”, racconta Cristina Falconi, capo missione di MSF in Sudan. “Ora che tutti gli occhi sono puntati sul referendum in Sud Sudan, non dobbiamo dimenticare che ci sono urgenti bisogni medici in Darfur”.

Dieci giorni fa, in seguito agli scontri nell’area di Tabit, MSF ha distribuito generi di prima necessità a più di 500 famiglie che avevano cercato rifugio nella vicina località di Jerno. Questi scontri sono gli ultimi di una serie conflitti che sono iniziati pesantemente a metà dicembre a Shangil Tobaya. Durante le ostilità, l’ospedale del Ministero della Salute, supportato da MSF, si è trovato al centro degli scontri e pazienti e staff sono stati costretti a fuggire. A seguito di questo incidente, circa 7.000 nuovi sfollati si sono riversati nei campi vicino la città di Shangil Tobaya.
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Scritto da Staff_NelParmense

Febbraio 8th, 2011 at 1:30 am

Grecia, MSF denuncia la situazione critica per migranti e richiedenti asilo nelle strutture di detenzione nella regione di Evros

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MSF chiede al governo greco misure immediate per garantire condizioni di accoglienza dignitose per i migranti

Roma/Atene, 14 Dicembre 2010 – Migranti e richiedenti asilo detenuti nella regione di Evros, nel nord della Grecia, si trovano in una situazione critica. Negli ultimi due mesi il numero dei migranti senza documenti che ha attraversato il confine dalla Turchia verso la Grecia è aumentato significativamente, fino a 300 nuovi arrivi al giorno. A seguito del recente afflusso, le strutture di detenzione sono sovraffollate mentre le condizioni delle celle sono spaventose. Per rispondere agli urgenti bisogni dei migranti detenuti, Medici Senza Frontiere (MSF) ha avviato un intervento di emergenza nella regione di Evros, fornendo assistenza medica e umanitaria.

Durante una valutazione effettuata nel mese di novembre in due centri di detenzione (Venna, Fylakio) e in tre stazioni di polizia di frontiera (Soufli, Tychero e Feres), MSF ha documentato le condizioni dure e disumane in cui vengono tenuti i migranti trattenuti. Molte delle strutture sono sovraffollate e operano con una capacità due o tre volte superiore alle loro possibilità. A causa della mancanza di spazio, uomini, donne, giovani e minori non accompagnati vengono tenuti insieme nelle stesse celle. Molti dormono sul pavimento accanto alle toilette. Strutture di detenzione capaci di ospitare più di 100 persone hanno soltanto due toilette e due docce e manca il materiale per la pulizia e l’igiene personale. Nonostante la presenza dello staff medico del Ministero della Sanità in molte strutture (inclusi medici, infermieri e uno psicologo), i servizi medici sono ancora inadeguati per le esigenze dei detenuti a causa del numero insufficiente di medici, l’assenza di interpreti e la mancanza di uno screening medico dei nuovi arrivati. In più, migranti e richiedenti asilo ricevono informazioni scarse o nulle sul loro status legale e sul sistema di detenzione.
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Scritto da Staff_NelParmense

Dicembre 14th, 2010 at 8:10 pm