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Kyrgyzstan, violenze e tensione continuano nel sud del paese MSF chiede che sia garantito a tutti l’accesso all’assistenza sanitaria
Ginevra/Roma 22 luglio 2010 – Cinque settimane dopo i violenti scontri nel sud del Kyrgyzstan e nonostante un apparente ritorno alla normalità, medici, psicologi e infermieri di Medici Senza Frontiere (MSF) continuano ogni giorno a far fronte a nuovi casi di violenza. Ancor più grave è il fatto che l’accesso ad un’adeguata assistenza sanitaria per le vittime non è uguale per tutti, ma dipende dalla comunità di appartenenza.
“Ogni giorno, nelle nostre cliniche mobili e nelle strutture sanitarie con cui collaboriamo, il nostro personale medico assiste pazienti che hanno recentemente subito violenze o che mostrano addirittura segni di tortura. Molte persone, soprattutto della comunità uzbeca di Osh, affermano di non volersi rivolgere a strutture mediche pubbliche per paura di essere arrestate”, racconta Andrei Slavuckij, responsabile dei progetti di MSF in Kyrgyzstan.
In un clima di paura e sfiducia tra le comunità uzbeka e kyrgyza, l’accesso alle cure mediche è ancora un problema, a causa della presenza delle forze armate nei dintorni di alcune strutture mediche di Osh. La paura di non ricevere un’assistenza adeguata impedisce a molte persone, che necessiterebbero di cure mediche urgenti, di rivolgersi alle strutture.
“In un contesto così teso e volubile, chiediamo alle autorità competenti di garantire la neutralità delle strutture sanitarie. E’ essenziale che ogni paziente che abbia bisogno di cure possa ricevere l’assistenza adeguata, a prescindere dalla propria provenienza”, dichiara Bruno Jochum, Direttore delle Operazioni per MSF.
Dall’inizio dell’attuale crisi, MSF ha effettuato più di 1.400 visite mediche attraverso il personale delle cliniche mobili all’interno e nei dintorni di Osh e Jalal-Abad. MSF ha inoltre supportato 25 strutture sanitarie attraverso la fornitura di medicinali e apparecchiature mediche. Attualmente, centinaia di persone sono ancora sotto shock dopo gli eventi violenti e traumatici di giugno. I bisogni psicologici sono enormi e MSF sta progressivamente indirizzando la propria azione sul supporto psicologico.
Leggi il documento (in inglese) di MSF: “Southern Kyrgyzstan. Traumatised communities lack access to health care” (Luglio 2010):
http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/pubblicazioni/KG_Briefing%20paper_200710.pdf