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Doppio concerto: FOLKABBESTIA, nel Guinness dei Primati, e JAZZBA
Sabato 4 dicembre al circolo Arci Fuori Orario di Taneto, ore 21.30
Più che un concerto folk-rock, è una festa tra territori balcanici, paesaggi irlandesi e calore pugliese. Ne sono protagonisti i Folkabbestia sabato 4 dicembre al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia) con il nuovissimo album «Girano le pale»: noti per essere entrati nel Guinness dei Primati suonando la stessa canzone per 30 ore consecutive, sono ora la band più scatenata d’Italia. Il loro show inizia alle ore 22.30, anticipato alle 21.30 dai JazzBa, quintetto reggiano-modenese che rifà in chiave etno-jazz i pezzi più amati della tradizione balcanica. L’ingresso è riservato ai soci Arci, con consumazione obbligatoria a 12 euro; alle 20 apertura del circolo, del punto ristoro (prenotazioni allo 0522-671970 o 346-6053342) e degli aperitivi gratuiti fino alle 21 in compagnia degli artisti; info www.arcifuori.it.
Ai Folkabbestia, che sono una forza della natura, inevitabilmente «Girano le pale» come nel titolo del loro album pubblicato il 12 ottobre per l’etichetta Sunny Cola di Caparezza e distribuito dalla major Universal. Sono legati al progetto Puglia Sounds, tanto che nella recente compilation della rivista XL è stata scelta la loro «Stayla Lollo Manna» tra i 15 brani di altrettanti cantanti e gruppi pugliesi. In «Girano le pale» i Folkabbestia raccontano storie attuali e schiette in 11 tracce, seguendo le vie del folk percorse in 10 anni di carriera (vedi la canzone «Questa banda suona il folk»). La title track è una replica agli opinionisti tv che vedono nelle pale eoliche solo inquinamento visivo. La risposta è chiara: «Non voglio il nucleare, voglio vedere girare le pale».
Oltre agli inediti, il disco contiene una cover de «La donna cannone» di De Gregori, impreziosita dalle bellissime voci delle Faraualla, quartetto vocale barese femminile. I Folkabbestia sono in sei, guidati da Lorenzo Mannarini, voce e chitarra, e ogni loro concerto è un’immersione nella tradizione italiana, stropicciata con fantasia, ironia e mutazioni stilistiche che spaziano dal folk al rock, dalla canzone d’autore a quella popolare, dallo ska al punk. Le loro spruzzate di colore strumentale in spregiudicata intensità melodica fanno sobbalzare di allegria tra danze sfrenate e baldoria di piazza, ormai da più di 10 anni (il precedente album è «Il segreto della felicità»).