Archive for the ‘Gino Strada’ tag
Ci manchi, Gino.
GINO STRADA VINCITORE DEL “RIGHT LIVELIHOOD AWARD”, IL PREMIO NOBEL ALTERNATIVO
Cena-incontro con GINO STRADA, chirurgo, fondatore di EMERGENCY
Martedì 3 aprile al circolo Arci Fuori Orario di Taneto, ore 20.30
Martedì 3 aprile il grande Gino Strada, chirurgo e fondatore di Emergency, è l’ospite di una speciale cena-incontro al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia), dopo che nel pomeriggio ritira nella vicina Parma il «Premio Mario Tommasini», importante riconoscimento che gli viene assegnato per il suo impegno medico e umanitario a favore delle vittime di guerra nei Paesi poveri del mondo attraverso la ong Emergency, da lui creata insieme alla moglie Teresa Sarti, prematuramente scomparsa l’1 settembre 2009.
La cena comincia alle ore 20.30, seguita alle 21.30 dall’incontro: menù con tortino di spinaci e formaggi, arrosto ripieno e insalata mista, gelato di Andrea e… piatti appositi per i vegetariani prenotati. Ingresso con tessera Arci, a 12 euro per chi partecipa alla cena; info e prenotazioni su www.arcifuori.it o allo 0522-671970 in orari di ufficio.
Luigi Strada, detto Gino, è nato a Sesto San Giovanni (Milano) il 21 aprile 1948, si è laureato in Medicina all’Università Statale di Milano nel 1978 e successivamente si è specializzato in chirurgia d’urgenza. Assunto dal nosocomio di Rho, ha fatto pratica nel campo del trapianto di cuore fino al 1988, quando si è indirizzato verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Nel periodo 1989-1994 ha lavorato con il Comitato Internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia-Erzegovina.
9° Meeting nazionale di Emergency – Gino e Cecilia Strada
Firenze 11 Settembre Mandela Forum. APERTURA DELLA SERATA E INTERVENTO DI GINO E CECILIA STRADA
Oltre 13 mila persone hanno seguito lo spettacolo organizzato dai volontari di Emergency per raccontare il lavoro e gli ideali che hanno guidato Emergency in questi anni: uguaglianza, rispetto dei diritti umani, solidarietà.
Hanno partecipato: Gino Strada, Cecilia Strada, Fiorella Mannoia, Anna Meacci, Serena Dandini, Lella Costa, Antonio Albanese, Neri Marcorè, Patti Smith, Casa del Vento. Visita il sito: www.emergency.it
il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv
Gino Strada.La guerra è la più grande vergogna degli uomini.
Gino Strada: ‘Oggi riapriamo Lashkargah’
Gino Strada racconta le tappe che hanno portato alla riapertura della struttura, dopo una lunga trattativa che ha visto come protagonista la politica afgana, le pressioni militari, la caparbietà di Emergency.
A Lashkargah Gino Strada sta aspettando di incontrarsi con il Consiglio degli anziani. Perché loro sono fra quelli che hanno esercitato le maggiori pressioni per arrivare alla riapertura dell’ospedale di Emergency. Settanta posti letto che, per più di cento giorni, sono rimasti vuoti in una zona in cui la chirurgia di guerra è necessaria, fondamentale. Gino Strada racconta così le tappe che hanno portato alla riapertura della struttura, dopo una lunga trattativa che ha visto come protagonista la politica afgana, le pressioni militari, la caparbietà di Emergency.
Partiamo dalla notizia.
La novità è che oggi, giovedì, riapre l’ospedale di Lashkargah.
Abbiamo avuto un incontro con il governatore della provincia e credo che tutti abbiano ormai compreso la montatura che ha portato alla chiusura dell’ospedale. Così si può chiudere un libro e aprirne uno diverso. Noi abbiamo fatto presente quali sono le nostre condizioni: il libero accesso per tutti i feriti alla struttura e che l’ospedale deve essere rispettato da tutti. Così come deve essere per sua natura: un luogo neutrale dove non si esercita violenza. Abbiamo ribadito che non esiste l’idea che il nostro ospedale sia sotto il controllo di forze militari e che l’ingresso non debba essere filtrato da nessuno. Su queste cose il governatore ha detto che si trova d’accordo. Quindi possiamo ricominciare.
Quali sono le tappe che sono seguite fra Emergency e le autorità dalla liberazione dei tre operatori sequestrati e poi rilasciati?
La trattativa è andata avanti nel senso che il governatore aveva posto una serie di condizioni, per noi inaccettabili: che la sicurezza fosse garantita da militari afgani, e avere l’ospedale circondato sarebbe stato non solo un filtro, ma ci avrebbe trasformati in un bersaglio perché le persone armate è normale che pensino di avere dei nemici ed è normale che rappresentino esse stesse un bersaglio. Queste condizioni le ha ritirate: quando ha parlato con i nostri rappresentanti dicendo che non metteva condizioni abbiamo detto: va bene allora possiamo riprendere a lavorare.
Ma cosa è accaduto negli ultimi giorni? Eravamo rimasti al comunicato di Emergency in cui si parlava di una contrapposizione netta fra il potere centrale, favorevole alla riapertura, e quello locale che poneva, appunto, degli ostacoli, delle condizioni.
C’era conflittualità. D’altra parte la cosa non deve sorprendere. Quando un Paese è sotto occupazione militare ci sono gli occupanti e gli occupati. Gli afgani sono gli occupati. Quindi non sorprende che nemmeno il presidente dell’Afghanistan abbia il potere di controllare il governatore di questa provincia. In un colloquio che abbiamo avuto nelle scorse ore con il consigliere della Sicurezza nazionale a Kabul ci è stato detto molto chiaramente: il governo afgano non ha potere e non controlla molte regioni del Paese, dove non conta e non decide niente. Lì decidono i militari della Coalizione.
Welcome-indietro non si torna. Inizia la campagna contro il respingimento dei migranti ai porti italiani e greci, e per il diritto d’asilo. Gino Strada a Venezia
Emergency saluta Howard Zinn, morto a Santa Monica il 27 gennaio scorso
Il 27 gennaio è morto Howard Zinn, il più importante storico degli Stati Uniti e un grande amico di Emergency. Dopo aver combattuto nella seconda guerra mondiale, ha dedicato la sua vita a combattere le guerre.
Per Emergency Howard è stato un grande amico e un grande maestro.
Le sue testimonianze contro la guerra – le parole di una persona che la guerra l’aveva anche fatta – ci hanno insegnato moltissimo.
Ci è stato vicino, per anni, con i suoi scritti e con la sua adesione convinta al nostro lavoro.
Ci mancherà il suo sguardo sul mondo, appassionato, impegnato e umanissimo.
Howard Zinn parla della sua condivisione dei principi di Emergency (video).
Emergency, Gino Strada: «L’emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa»
Comunicato stampa di Gino Strada
A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare.
Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma.
Si metterebbero cosi’ gli individui nella condizione di scegliere fra l’accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione presente in Italia nella clandestinita’ sanitaria, con grandi rischi per se’ e per la collettivita’.
Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se esercitare la facolta’ di denunciare i loro pazienti “irregolari”.
Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l’unico modo giusto e civile per fare medicina e’ garantire a tutti la miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della
pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalita’ o status giuridico.
Questo e’ il modo in cui Emergency ha lavorato, per quindici anni in tredici diversi paesi, curando tre milioni di persone senza distinzioni.
Questo e’ il modo con cui continuiamo a lavorare, anche in Italia, nel Poliambulatorio per migranti e persone indigenti di Palermo.
Anche di fronte all’incivilta’ sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione
e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico.