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FIDANZA JAZZ COMBO, DISPONIBILE ‘DO SI LA SOL FA SOFÁ’, NUOVO ALBUM DI INEDITI TRA IRONIA VINTAGE E POETICA AMBIGUITÁ

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Da venerdì 29 novembre è disponibile in formato fisico e in tutti i digital stores ‘Do Si La Sol Fa Sofà’, il nuovo album di inediti del Fidanza Jazz Combo.

Anticipato nelle radio con il singolo ‘La Tazzina di Caffè’, canzone lenta e sensuale con un sottile gioco di ambiguità poetica, esce oggi il nuovo album composto da 11 brani originali, uniti da una creativa ironia vintage e dal sapore antico ma sempreverde dello swing italiano.

IL NUOVO ALBUM ‘DO SI LA SOL FA SOFÁ’

Do Si La Sol Fa Sofà’ è un almanacco personale in cui oggetti e personaggi riempiono tanti quadretti musicali prendendo vita in forma di canzone. ‘La Tazzina di Caffè’ sveglia e prepara al viaggio, e ‘L’Armadio’ offre la tavolozza per vestire la giornata.

La Piega’ celebra il perfetto aplomb, che solo ‘La multa’, nella storica Fiat 500, riesce per poco a gualcire.

Il Frigidaire’ è alcova metaforica, che dal dissidio culinario fa viaggiare verso ‘Il Cantore Tibetano’.

La Vespa’ regala focose emozioni, che solo la cucina di ‘Cirio’, riesce a stemperare.

Con ‘I Fratelli Gershwin’ sul grammofono, ‘Il Sofà’ ci accoglie per compiere il viaggio, che dura un disco o un intero giorno.

«Ho scritto un disco che parla di storie, situazioni, oggetti e personaggi, tutti reali, in cui descrizione e narrazione hanno la stessa importanza della musica, come non sempre avviene nel jazz» annuncia l’autore Fabio Fidanza: «Le canzoni sono scritte per suonare fuori dal tempo, seguendo la tradizione jazzistica ma senza manierismo – anzi con la certezza che lo swing sia un genere ancora ben vivo».

In ‘Do Si La Sol Fa Sofà’ le canzoni sono suonate dall’autore Fabio Fidanza (voce e chitarra), Dario Di Giammartino (batteria), Toni Fidanza (pianoforte e arrangiamenti) e Tommaso Paolone (contrabbasso), Fabrizio Mandolini (sax soprano, contralto e tenore), Alessandro Di Bonaventura (tromba), Riccardo Maggitti (sax tenore), Francesco Di Giulio (trombone), accompagnati da una sezione d’archi di violini, viola e violoncello suonati da Irene Tella, Lorenzo Di Giuseppe, Olga Muryn e Mehdi Chbary.