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“I Giovedì delle Ciminiere”: nuova rassegna di incontri e cene per tre giovedì al circolo Arci di Ca’ de Caroli (Scandiano)
Il 30 giugno Enrico Fierro con “Malitalia”, per capire la mafia di oggi
“I Giovedì delle Ciminiere” è il nome della nuova rassegna di incontri e cene promossa dal circolo Arci Le Ciminiere di Ca’ de Caroli, frazione di Scandiano (Reggio Emilia), in collaborazione con il circolo Fuori Orario e Arci Solidarietà. La formula, che prevede la cena seguita dal dibattito, è quella ampiamente sperimentata dal circolo di Taneto e si ripropone per tre giovedì estivi destinando il ricavato delle serate ai progetti curati da Arci Solidarietà in Mozambico.
Il primo incontro, giovedì 30 giugno alle ore 20.30, ha come ospite Enrico Fierro, giornalista de Il Fatto Quotidiano che presenta il suo docu-libro “Malitalia”, scritto con la collega Laura Aprati. Un libro e un documentario per andare oltre le apparenze e per chi non si lascia travolgere dalla retorica nazionale e dagli stereotipi. La mafia non è più quella delle coppole e delle lupare, ma è passata per le stragi del 1992, le trattative più o meno occulte con lo Stato, la gestione di patrimoni finanziari talmente grandi da ridicolizzare un bilancio statale. La criminalità organizzata spara sempre meno e fa sempre più affari: ha risalito la penisola e si è radicata al Nord.
Il libro è un viaggio che racconta l’attentato del 1992, a Mazara del Vallo, a un uomo dello Stato, scampato, con lucidità e freddezza, ai suoi assassini. Un viaggio che parte dalla Sicilia della “borghesia mafiosa”, con la voce di un dichiarante di giustizia che dice “qui gli imprenditori prima si associano alla mafia e poi a Confindustria”. In Calabria alcuni giovani affermano che nella locride il verbo principale è “io non posso” e contro questa realtà si battono con il loro lavoro da “artisti di strada”. E a Caserta un imprenditore, vittima degli usurai, collabora con la giustizia, ma nel frattempo le banche hanno fatto istanza per farlo fallire e, fra ritardi e richieste, c’è l’impossibilità di accedere al fondo antiracket dello Stato.