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Archive for the ‘Notizie’ Category

Don Gallo al concerto di Subsonica al PalaCEP

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Don Gallo saluta e riscalda il folto pubblico giovanile al concerto offerto in beneficenza da Subsonica, Assalti Frontali e Zero Plastica in favore della Comunità di San Benedetto al PalaCEP di Genova-Pra il 4 agosto 2010.

Don Gallo viene premiato da Carlo Besana animatore del CEP, quartiere popolare all’estrema periferia di Genova, ad un anno dall’inaugurazione del PalaCep, spazio coperto dedicato al pattinaggio e ad altre attività ricreative.

il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv

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Agosto 12th, 2010 at 1:30 am

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Stefano Mhanna, Bach: passacaglia in do minore BWV 582

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Agosto 9th, 2010 at 1:30 am

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Emergency – Fai una donazione

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Agosto 8th, 2010 at 1:30 am

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Emergency, la ministra della Sanità afgana in visita all’ospedale di Anabah

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Agosto 6th, 2010 at 1:30 am

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2 Agosto 2010: trentennale dalla strage alla stazione di Bologna

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Tante gente ma nessun rappresentate dell’esecutivo alla commemorazione dell’attentato alla stazione di Bologna che 30 anni fa provocò 85 morti e oltre 200 feriti.

Discorso di Paolo Bolognesi, Associazione familiari delle vittime

il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv

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Agosto 5th, 2010 at 1:30 am

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Gino Strada: ‘Oggi riapriamo Lashkargah’

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Gino Strada racconta le tappe che hanno portato alla riapertura della struttura, dopo una lunga trattativa che ha visto come protagonista la politica afgana, le pressioni militari, la caparbietà di Emergency.

A Lashkargah Gino Strada sta aspettando di incontrarsi con il Consiglio degli anziani. Perché loro sono fra quelli che hanno esercitato le maggiori pressioni per arrivare alla riapertura dell’ospedale di Emergency. Settanta posti letto che, per più di cento giorni, sono rimasti vuoti in una zona in cui la chirurgia di guerra è necessaria, fondamentale. Gino Strada racconta così le tappe che hanno portato alla riapertura della struttura, dopo una lunga trattativa che ha visto come protagonista la politica afgana, le pressioni militari, la caparbietà di Emergency.

Partiamo dalla notizia.
La novità è che oggi, giovedì, riapre l’ospedale di Lashkargah.
Abbiamo avuto un incontro con il governatore della provincia e credo che tutti abbiano ormai compreso la montatura che ha portato alla chiusura dell’ospedale. Così si può chiudere un libro e aprirne uno diverso. Noi abbiamo fatto presente quali sono le nostre condizioni: il libero accesso per tutti i feriti alla struttura e che l’ospedale deve essere rispettato da tutti. Così come deve essere per sua natura: un luogo neutrale dove non si esercita violenza. Abbiamo ribadito che non esiste l’idea che il nostro ospedale sia sotto il controllo di forze militari e che l’ingresso non debba essere filtrato da nessuno. Su queste cose il governatore ha detto che si trova d’accordo. Quindi possiamo ricominciare.

Quali sono le tappe che sono seguite fra Emergency e le autorità dalla liberazione dei tre operatori sequestrati e poi rilasciati?
La trattativa è andata avanti nel senso che il governatore aveva posto una serie di condizioni, per noi inaccettabili: che la sicurezza fosse garantita da militari afgani, e avere l’ospedale circondato sarebbe stato non solo un filtro, ma ci avrebbe trasformati in un bersaglio perché le persone armate è normale che pensino di avere dei nemici ed è normale che rappresentino esse stesse un bersaglio. Queste condizioni le ha ritirate: quando ha parlato con i nostri rappresentanti dicendo che non metteva condizioni abbiamo detto: va bene allora possiamo riprendere a lavorare.

Ma cosa è accaduto negli ultimi giorni? Eravamo rimasti al comunicato di Emergency in cui si parlava di una contrapposizione netta fra il potere centrale, favorevole alla riapertura, e quello locale che poneva, appunto, degli ostacoli, delle condizioni.
C’era conflittualità. D’altra parte la cosa non deve sorprendere. Quando un Paese è sotto occupazione militare ci sono gli occupanti e gli occupati. Gli afgani sono gli occupati. Quindi non sorprende che nemmeno il presidente dell’Afghanistan abbia il potere di controllare il governatore di questa provincia. In un colloquio che abbiamo avuto nelle scorse ore con il consigliere della Sicurezza nazionale a Kabul ci è stato detto molto chiaramente: il governo afgano non ha potere e non controlla molte regioni del Paese, dove non conta e non decide niente. Lì decidono i militari della Coalizione.

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Agosto 3rd, 2010 at 1:30 am

Concerto speciale di Patti Smith per Emergency in piazza San Marco a Venezia il 1 agosto

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Luglio 30th, 2010 at 1:33 am

Emergency riapre l’ospedale di Lashkar-gah

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Oggi, giovedì 29 luglio, il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah ha riaperto i battenti.

Un team composto da un chirurgo, due infermieri e un logista internazionali e da 140 afgani, tra personale medico, amministrativo e ausiliario ha ripreso possesso della struttura, ancora sigillata dopo la chiusura avvenuta lo scorso 10 aprile.

Sulla decisione hanno influito le continue sollecitazioni della società civile afgana. Da quando il Centro di Emergency a Lashkar-gah era stato chiuso, la popolazione locale aveva perso un luogo di cura fondamentale: l’ospedale era infatti l’unica struttura in grado di offrire assistenza chirurgica gratuita e di elevata qualità in tutta la provincia di Helmand.

Emergency festeggerà la riapertura dell’ospedale al concerto che Patti Smith le ha voluto dedicare, domenica 1 agosto, in Piazza San Marco a Venezia.

Per saperne di più, visita www.emergency.it e guarda la fotogallery della riapertura del Centro di Emergency a Lashkar-gah.

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Luglio 29th, 2010 at 7:16 pm

Nuova Dialettale Lugagnanese a Castell’Arquato

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Luglio 28th, 2010 at 1:30 am

Cà luogo d’arte presenta: LA DIRITTA VIA la Divina Commedia in sidecar

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LA DIRITTA VIA la Divina Commedia in sidecar


FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI
MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA


SAN DANIELE PO (CR)
Sommo con Porto – Pub No Problem

MERCOLEDI 28 LUGLIO ORE 21,30


LA DIRITTA VIA
La Divina Commedia in sidecar

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Luglio 28th, 2010 at 1:00 am

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Emergency, A cento giorni dalla chiusura dell’ospedale di Lashkar-gah

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Lo scorso 10 aprile l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah è stato chiuso in seguito all’irruzione di uomini della polizia e dei servizi di sicurezza afgani e di militari britannici e al prelevamento di membri dello staff di Emergency, rilasciati dopo alcuni giorni perché “completamente innocenti”.

L’ospedale di Emergency era l’unica struttura in grado di offrire assistenza chirurgica gratuita e di elevata qualità alla popolazione di tutta la provincia di Helmand. Per questa ragione stiamo lavorando per riaprire al più presto l’ospedale di Lashkar-gah.

Abbiamo riscontrato la disponibilità delle autorità centrali alla riapertura e abbiamo avuto conferma del loro apprezzamento per il nostro lavoro.

Restano però inaccettabili le condizioni poste dal Governatore di Lashkar-gah, che vincola la riapertura alla presenza di militari afgani intorno all’ospedale e al passaggio del controllo delle attività dell’ospedale al ministero della Sanità locale.

Emergency è costretta a rifiutare queste condizioni per due ragioni:

Un ospedale è un luogo di cura: Emergency tornerà a Lashkar-gah solo se il suo ospedale potrà tornare a essere un luogo “ospitale” per tutti, dove si cura chi ne ha bisogno, senza discriminazioni, in base all’etica della professione medica e ai principi delle convenzioni internazionali per l’assistenza ai feriti di guerra. La presenza di militari armati all’esterno dell’ospedale viola il principio di neutralità e limita l’accesso al Centro dei feriti.

In 11 anni di lavoro in Afganistan, inoltre, Emergency ha potuto verificare che il ministero della Sanità locale non è ancora in grado di farsi carico dei bisogni della popolazione. Se Emergency accettasse le condizioni poste dal governatore, il suo ruolo sarebbe limitato a mero finanziatore del progetto; abbiamo invece la certezza di poter continuare a essere molto più di una banca per l’Afganistan e la sua popolazione.

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Luglio 27th, 2010 at 1:15 am

Giu’ le mani dai Bambini Comunicato stampa del 26/07/10

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SCANDALO ESTIVO, ALLARME PSICOFARMACI AI BAMBINI: SOMMINISTRATI SENZA LA FIRMA DEL CONSENSO INFORMATO DEI GENITORI – OBBLIGATORIO PER LEGGE – E PER PERIODI SUPERIORI DA QUELLI AUTORIZZATI DALLE CIRCOLARI DEL MINISTERO SALUTE. ON-LINE LE REGISTRAZIONI DELLE INTERVISTE ALLE MAMME

L’Istituto Superiore di Sanità prende le distanze (Panei): “Le ASL sono sottoposte a rigidi controlli, sarebbe un grave illecito che richiederebbe forse l’intervento della Magistratura”. Ma “Giù le Mani dai Bambini” pubblica le prove, disponibili in un file audio da oggi on-line su internet. Appello al Ministro della Salute (Poma): “Intervenga con un’ispezione nelle strutture interessate, ne va veramente della salute dei bambini italiani”

Senza sosta la polemica sulla somministrazione disinvolta ai bambini di psicofarmaci in grado di stimolare idee suicidare nei minori. Sono on-line da oggi le registrazioni audio di alcuni casi eclatanti: Gabriele, bambino down ed iperattivo sottoposto a terapie a base di psicofarmaci senza la firma del consenso informato da parte dei genitori e per un periodo ben più lungo di quello autorizzato dalle norme vigenti, caso confermato in un’intervista resa spontaneamente dalla madre, e un secondo caso del tutto simile in Lombardia, raccontato dalla Psicologa che ha in carico il bambino, mentre altri casi stanno venendo segnalati in queste ore alla sede di “Giù le Mani dai Bambini”®, il più rappresentativo comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica (www.giulemanidaibambini.org).

Nella prima registrazione, la mamma afferma: “Gabriele è un bambino nato con la sindrome di down, ma anche esageratamente iperattivo: si arrampicava sui mobili, tirava giù i quadri… Pensavo che calmando l’iperattività ci si sarebbe potuti concentrare meglio sull’handicap de bambino, mi sono informata e sono finita a Pisa, facemmo una prova col Ritalin. Gabriele si calmò un pò, per qualche giorno, così tornammo a casa. Successivamente, decisero di utilizzare lo Strattera, a detta loro un “farmaco miracoloso”. Noi, speranzosi, passammo allo Strattera. Non mi era stato detto molto sul farmaco, ma soprattutto non mi hanno fatto firmare alcun consenso informato. Non conoscevo gli effetti collaterali, né che poteva essere somministrato in prima battuta per massimo 6 mesi. Inoltre Gabriele da quando ha iniziato ad assumere Strattera ha dato evidenze di autolesionismo: graffiava, mordeva sé stesso, mordeva me, ed anche altri parenti, atteggiamenti violenti che non aveva mai avuto prima di prendere Strattera, ed era ancora più ossessivo. La situazione a quel punto era diventata davvero molto brutta: avevo già pensato di bloccare l’uso dello psicofarmaco, ma nessuno mi aveva informato di come fare. Nell’ottobre del 2009, ho chiesto ufficialmente di eliminare il farmaco, ma non era la prima volta, l’avevo chiesto già prima ma non avevano dato riscontro alla mia volontà, non l’hanno sospeso. Da quando ha smesso lo Strattera è tutto sommato sereno, ha il viso più disteso, ha cambiato proprio l’umore. Gabriele senza lo psicofarmaco è tornato a sorridere, per questo non mi sono pentita di aver smesso”.

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Luglio 26th, 2010 at 6:52 pm

Appennino Folk Festival 2010

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25 luglio, ore 21.30 Rallio di Montechiaro-Rivergaro (PC)

Domenica 25 luglio Rallio di Montechiaro, l’Appennino Folk Festival 2010 – rassegna che, organizzata da Regione Emilia Romagna e Provincia di Piacenza in collaborazione con i comuni coinvolti, mostra orgogliosa, con l’intento di valorizzarlo, il repertorio tradizionale delle “Quattro province” – concede ad una musica lontana di tentare l’assalto melodico al Castello impertinente che sovrasta il borgo. Per l’occasione, l’accordatura si sposta verso le Marche, e tocca al gruppo , capitanato da Gastone Petrucci, presentare la propria tradizione. Si tratta di uno dei più longevi gruppi della tradizione folk italiana, che può vantare la collaborazione con molti artisti di fama nazionale ed internazionale. Tra i musicisti si ricordano Giovanna Marini, Rossana Casale, Riccardo Tesi e il gruppo “Gang” dei fratelli Severini; tra gli attori Valeria Moriconi e tra i registi Moni Ovadia su tutti. non è solo una band ma un collettivo di indagine etnomusicologica che tiene al proprio rigore sia nel senso della ricerca che in quello dell’esecuzione. L’espressività estrema del gruppo, che è riuscito ad attingere linfa dalle più profonde radici della nostra terra, facendo proprie le modalità e i riti della civiltà contadina, che divulgano con esemplare rispetto ed amore. ha contribuito a far nascere nel 1988, il Centro Tradizioni Popolari, operando non solo come struttura di conservazione, ma soprattutto come agente di promozione e studio della musica e delle tradizioni popolari.

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Luglio 25th, 2010 at 1:30 am

Giu’ le mani dai Bambini

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CONFESSIONI DI UNA MAMMA: ERO UN BAMBINA ‘ADHD’…

Esclusivo per i lettori di ‘Giù le Mani dai Bambini: una lettera giunta in redazione, al contempo toccante e serena, a firma di una donna – ora 52enne – che da piccola non poteva che essere definita iperattiva e ‘ADHD’. Un’ulteriore testimonianza di quanto sia labile – soprattutto per quanto riguarda le variazioni di comportamento dei bambini – il confine tra ‘patologia’ e normalità… Leggete la lettera sul nostro portale internet, con il commento dll’esperta Prof. Roncoroni (Università di Pavia ed Università di Messina) e diventate protagonisti della Campagna d’informazione e sensibilizzazione: diffondetela tra amici e colleghi!

UNA NUOVA PRESTIGIOSA ADESIONE: L’ORDINE REGIONALE DEGLI PSICOLOGI DEL LAZIO ENTRA IN ‘GIU’ LE MANI DAI BAMBINI’!

Sono sempre più numerose le istituzioni che aderiscono al nostro Comitato per la farmacovigilanza pediatrica, aumentandone il prestigio e l’impatto sul territorio, e che sostengono la nostra campagna di sensibilizzazione contro al somministrazione disinvolta di psicofarmaci ai bambini. Dopo aver sottoscritto in blocco il nostro Consensus sull’ADHD, l’Ordine degli Psicologi del Lazio – con i suoi più di 15.000 iscritti tra psicologi e psicoterapeuti – ha aderito a ‘Giù le Mani dai Bambini’… benvenuti, e buon lavoro a difesa del diritto alla salute dei più piccoli!

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Luglio 25th, 2010 at 1:15 am

Serata per Emergency a VolterraTeatro 2010

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Luglio 24th, 2010 at 1:00 am

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Mi hanno portato via il bambino. La mia colpa? Guadagnare 500 euro al mese

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Troppo povera per il giudice: una ragazza di Trento non ha ancora visto il figlio appena dato alla luce. Non importa se la sua vita è trasparente, niente droga né amicizie pericolose. Senza soldi non può essere una madre normale

22-07-2010

di Giancarla Codrignani

L’Adnkronos del 20 luglio registra:

In Trentino una giovane donna poco dopo il parto si è vista sottrarre il figlio appena nato, in esecuzione di una procedura di adottabilità, perché ha un reddito di 500 euro al mese. Il caso è stato reso noto oggi dallo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Raspadori, consulente tecnico di parte del tribunale di Trento, il quale, in una conferenza stampa, si è espresso in maniera molto critica nei confronti dei criteri con i quali i giudici dei minori applicano la sospensione della potestà genitoriale.

Il testo è chiaro, ma merita un commento, anche perché la grande stampa e i media l’hanno sottovalutato, dando invece rilievo – anche critico, se si vuole – a un fatto, che appare emblematico al confronto, all’offerta cioè di una cattedra fatta da don Verzè alla figlia di Berlusconi appena laureata (laurea triennale, si badi).

Questione di giustizia, ma anche di qualcosa di più. Non solo iniquità di genere, a danno di una partoriente. Non solo disconoscimento di ciò che si blatera sulla famiglia, che è tale anche quando la madre è sola. Non solo rimozione dei diritti del bambino, che debbono essere tutelati a partire da quello di non essere strappato a una madre che evidentemente lo voleva e non ha abortito. Qui si fa legge della “logica di sistema” che avanza nella vita sociale del nostro paese e a cui dobbiamo opporre ogni resistenza: 500 euro di reddito mensile sono ritenuti “giusta causa” per togliere un bambino alla madre e darlo in adozione. Stiano attenti, se hanno figli, i cassintegrati, i licenziati e quella famiglia ogni cinque che – dice la Svimez – non ha i mezzi per curarsi.

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Luglio 23rd, 2010 at 1:30 am

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Kyrgyzstan, violenze e tensione continuano nel sud del paese MSF chiede che sia garantito a tutti l’accesso all’assistenza sanitaria

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Ginevra/Roma 22 luglio 2010 – Cinque settimane dopo i violenti scontri nel sud del Kyrgyzstan e nonostante un apparente ritorno alla normalità, medici, psicologi e infermieri di Medici Senza Frontiere (MSF) continuano ogni giorno a far fronte a nuovi casi di violenza. Ancor più grave è il fatto che l’accesso ad un’adeguata assistenza sanitaria per le vittime non è uguale per tutti, ma dipende dalla comunità di appartenenza.

Ogni giorno, nelle nostre cliniche mobili e nelle strutture sanitarie con cui collaboriamo, il nostro personale medico assiste pazienti che hanno recentemente subito violenze o che mostrano addirittura segni di tortura. Molte persone, soprattutto della comunità uzbeca di Osh, affermano di non volersi rivolgere a strutture mediche pubbliche per paura di essere arrestate”, racconta Andrei Slavuckij, responsabile dei progetti di MSF in Kyrgyzstan.

In un clima di paura e sfiducia tra le comunità uzbeka e kyrgyza, l’accesso alle cure mediche è ancora un problema, a causa della presenza delle forze armate nei dintorni di alcune strutture mediche di Osh. La paura di non ricevere un’assistenza adeguata impedisce a molte persone, che necessiterebbero di cure mediche urgenti, di rivolgersi alle strutture.

In un contesto così teso e volubile, chiediamo alle autorità competenti di garantire la neutralità delle strutture sanitarie. E’ essenziale che ogni paziente che abbia bisogno di cure possa ricevere l’assistenza adeguata, a prescindere dalla propria provenienza”, dichiara Bruno Jochum, Direttore delle Operazioni per MSF.

Dall’inizio dell’attuale crisi, MSF ha effettuato più di 1.400 visite mediche attraverso il personale delle cliniche mobili all’interno e nei dintorni di Osh e Jalal-Abad. MSF ha inoltre supportato 25 strutture sanitarie attraverso la fornitura di medicinali e apparecchiature mediche. Attualmente, centinaia di persone sono ancora sotto shock dopo gli eventi violenti e traumatici di giugno. I bisogni psicologici sono enormi e MSF sta progressivamente indirizzando la propria azione sul supporto psicologico.

Leggi il documento (in inglese) di MSF: “Southern Kyrgyzstan. Traumatised communities lack access to health care” (Luglio 2010):
http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/pubblicazioni/KG_Briefing%20paper_200710.pdf

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Luglio 22nd, 2010 at 4:30 pm

Storia e Memoria ANNIVERSARI DEL 20 LUGLIO ” Guglielmo Marconi

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Anniversario (77°) della morte di: Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi nacque a Bologna, in via delle Asse 1170, il 25 aprile 1874 da Giuseppe e da una giovane irlandese protestante, Annie Jameson, religione in cui fu allevato anche il giovane Guglielmo causa una precisa condizione voluta dalla madre prima del matrimonio. Guglielmo non riceve una istruzione formale, dimostrando poco interesse nei suoi studi non completa il corso nella scuola tecnica, ma promette molto bene in fisica studiando a casa sotto la guida del Prof. Vincenzo Rosa di Livorno. Fin da ragazzo sentì nascere in se un’irresistibile vocazione per la fisica e l’elettricità e studiò i lavori di Maxwell, Hertz, Righi, Lodge ed altri. All’età di venti anni il giovane genio comincia a fare esperimenti come amatore, che lo porteranno in poco tempo all’invenzione della telegrafia senza fili. Questi esperimenti vengono iniziati nella soffitta di “Villa Griffone” di Pontecchio, la villa di campagna di suo padre, situata nel distretto amministrativo di Sasso. Con modifiche successive Marconi aumenta progressivamente la distanza di comunicazione. I segnali vengono ricevuti con successo ad una distanza di 2400 m e finalmente, al termine di Settembre, la trasmissione supera l’ostacolo di una collina; questo esperimento storico, concluso col famoso colpo di fucile, celebra la “nascita della radio.” L’invenzione di Marconi viene offerta al Ministero delle Poste e Telegrafi di Roma ma da questi cortesemente rifiutata. Il 12 Febbraio 1896 Guglielmo e sua madre partono per Londra, dove Marconi viene presentato a William Preece Ingegnere Capo del Post Office. L’invenzione è considerata molto interessante e Mr. Preece offre al giovane italiano pieno sostegno mettendo laboratori ed ingegneri del Post Office a disposizione di Marconi. Comincia un periodo di dimostrazione pubblica, viene data grande pubblicità ed ognuno dei partecipanti si prepara con impegno. Marconi è seguìto nei suoi esperimenti da gente curiosa e da ammiratori, tiene conferenze e convoca riunioni con scienziati, statisti e giornalisti. Viene ricevuto da Ministri e più tardi da Re. Diventa presto molto popolare, un uomo da prima pagina, amato dalla gente di tutto il mondo che gli è riconoscente per il grande aiuto della radio nel salvataggio di vite umane. Marconi brevetta le sue invenzioni ma permette all’Italia di ricavare gratuitamente dei vantaggi dai suoi brevetti, è un grande patriota. Nel campo delle applicazioni, ciascuno degli esperimenti di Marconi ha rappresentato una novità, uno stadio nel progresso della radio ed un nuovo primato. A Poldhu, vicino ad HELSTON in Cornwall, nel 1901 Marconi costruisce una grande stazione di 25 kW che rappresenta l’ultima parola nel campo delle comunicazioni radio per molti anni: da qui giunge la famosa “S” attraverso l’Atlantico a St. John, Newfoundland il 12 Dicembre 1901:la notizia della grande conquista aveva lasciato increduli molti scienziati famosi, testimoni di quanto le invenzioni fossero di molto in anticipo nel campo della radio. Nel 1905 sposò la nobile scozzese Beatrice O’Brien dalla quale ebbe quattro figli. Ottenuto il divorzio si risposò con la nobile romana Cristina Bezzi Scali dalla quale, nel 1930, ebbe un’altra figlia, Elettra. Nel 1907 istituì il primo servizio pubblico radiotelegrafico Europa-America. Nel 1909, in gennaio, il naufragio in Atlantico del piroscafo Republic, scontratosi causa nebbia con un altro piroscafo, portò al salvataggio di 2000 passeggeri da altri piroscafi accorsi essendo stati avvisati tramite il telegrafo Marconi. Questo fatto creò grande scalpore. Nel dicembre dello stesso anno ottenne il Premio Nobel per la fisica assieme a Ferdinand Braun inventore del tubo a raggi catodici. Il 15 aprile 1912 affonda il transatlantico Titanic e nella tragedia muoiono 1000 passeggeri mentre 700 vengono salvati da piroscafi accorsi alla richieste di aiuto lanciata per radio. Molti di più sarebbero stati salvati se un piroscafo inglese passato nelle vicinanze fosse stato fornito di apparecchiatura radio. Il fatto aumentò notevolmente la popolarità dell’invenzione marconiana. Nel 1919 compra un panfilo di 72m chiamato “Elettra” il quale diventa la sua nave laboratorio.

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Luglio 20th, 2010 at 4:15 pm

Emergency, un passo di troppo

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Luglio 20th, 2010 at 1:31 am

Rom e Sinti perseguitati a Milano. Il Naga denuncia alla Commissione Europea la politica di sgomberi dell’Amministrazione Moratti-De Corato.

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Milano, 19/07/2010

Di fronte agli oltre 100 sgomberi effettuati dal Comune di Milano a danno delle famiglie Rom e Sinti che si trovano sul territorio, il Naga presenta oggi alla Commissione Europea una denuncia formale.

“La nostra denuncia si concentra sugli oltre 100 sgomberi avvenuti nei primi sei mesi del 2010 e che si sono abbattuti spesso contro gli stessi nuclei familiari”, dichiarano i referenti del Servizio Legale del Naga. “Attraverso una dettagliata documentazione dei fatti integrata con riferimenti alla normativa italiana ed europea, denunciamo come gli sgomberi avvenuti a Milano e quelli preannunciati per i prossimi mesi abbiano violato e violeranno diritti umani fondamentali e assumano i tratti di una in una vera e propria persecuzione contro le minoranze Rom e Sinti presenti all’interno del territorio”, proseguono i referenti del Naga.

“Di fronte allo sconcertante silenzio delle Istituzioni milanesi ed italiane su questi fatti gravissimi, ci auguriamo che la Commissione Europea faccia valere le sue prerogative di vigilanza sulla corretta applicazione del diritto europeo e richiami, quindi, l’Italia alle sue responsabilità di garanzia e tutela dei diritti fondamentali di tutti i cittadini” concludono i referenti del Servizio Legale del Naga.

Come Naga continueremo a portare assistenza legale e sanitaria nei campi Rom e Sinti e a monitorare gli sviluppi di una situazione destinata a peggiorare.

Per maggiori informazioni:  NAGA  02 58 10 25 99   – 349 16 033 05 – 349 160 23 91 – naga@naga.it

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Luglio 19th, 2010 at 4:14 pm

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Nuova Dialettale Lugagnanese, siamo lieti di invitare Tutti alla nuova rappresentazione dell’esilarante Commedia “LA MAPA”

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Luglio 18th, 2010 at 12:16 pm

EMERGENCY RICERCA PERSONALE SANITARIO VOLONTARIO PER IL POLIAMBULATORIO DI MARGHERA

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Luglio 15th, 2010 at 7:51 pm

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La grande abbuffata – Marco Travaglio

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Luglio 14th, 2010 at 1:30 am

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Beppe Grillo al Parlamento Europeo

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Luglio 13th, 2010 at 1:30 am

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Gratuite Emozioni

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Piertomas Dell’Erba: sax tenore, synth bass, synth effects, digital piano

Simone Porcelli: pianoforte, synth effects, digital piano, keyboards, brano per il festival Canzoni 2010

il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv

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Luglio 12th, 2010 at 1:30 am

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