Yemen, l’ospedale di Razeh colpito da un missile MSF chiede di rispettare le strutture sanitarie
C’è urgente bisogno di un ospedale in una zona sicura
Sanaa/Roma, 22 ottobre 2009 – Nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 ottobre, l’ospedale di Razeh, nel governorato di Saada, è stato colpito da un missile. Il personale e i pazienti sono stati costretti ad evacuare i locali il giorno seguente, nonostante i numerosi feriti bisognosi di costante assistenza medica. Proprio il giorno prima, erano stati ricoverati nella struttura dieci pazienti con ferite provocate dagli scontri, compresi sei bambini e due donne.
Medici Senza Frontiere (MSF) rinnova il suo appello alle parti coinvolte nel conflitto affinché garantiscano il rispetto per le strutture mediche e rendano le cure facilmente accessibili ai pazienti.
MSF dal 2007 lavora in collaborazione con il Ministro della Salute in due ospedali ad Al Talh e Razeh, nel governorato di Saada, fornendo cure mediche e chirurgiche gratuite. Nonostante le difficoltà, le attività sono andate avanti ininterrottamente fino ad ora, grazie ad un accordo stretto fra entrambe le parti del conflitto. Tuttavia il lavoro svolto dai medici diventa impossibile se vengono a mancare anche le condizioni minime di sicurezza.
Dall’inizio del conflitto fino all’interruzione dell’attività ad Al Talh (il 27 settembre) e a Razeh (il 16 ottobre), le equipe di MSF e il Ministero della Sanità yemenita hanno effettuato circa 2mila visite di pronto soccorso urgenti e 195 interventi chirurgici (il 70% di essi in seguito a ferite provocate durante gli scontri), 330 ricoveri e oltre 130 parti. La sospensione delle cure è particolarmente preoccupante, dal momento che le strutture sanitarie erano le ultime di secondo livello ancora operative nel governorato, fuori la città di Saada.
“Dopo più di due mesi di interminabili scontri – afferma Isabelle Defourny, responsabile dei progetti di MSF in Yemen – le necessità mediche e chirurgiche nella regione di Saada aumentano in modo consistente, ma la maggior parte della popolazione non può più raggiungere alcuna struttura medica. È necessario allestire subito un ospedale in una zona sicura per garantire ai pazienti un accesso alle cure mediche senza correre rischi”.
Attualmente tali condizioni di sicurezza si trovano a Mandabah (distretto di Baqim), situata a nord del governorato, dove si è assembrato un gruppo di persone che fuggiva dalla guerra. Le equipe di MSF stanno valutando la situazione di questa zona dallo scorso agosto e ritengono prioritario l’allestimento di un ospedale il prima possibile.
Le equipe mediche e chirurgiche di MSF sono pronte a prestare assistenza. MSF è in attesa dell’autorizzazione da parte delle autorità per iniziare a prestare prima possibile cure mediche di secondo livello a Mandabah.
MSF tra gennaio e luglio 2009 ha effettuato 30mila visite, tra cui 8mila emergenze e 1450 ricoveri. MSF ha anche eseguito 720 interventi chirurgici, 100 dei quali su pazienti con ferite provocate dai combattimenti.