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Teatro del Cerchio, ” La via di una scimmia “

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Sabato 15 novembre, ore 21.00

Teatro del Cerchio

Via Pini 16/a – Parma

Produzione Ass. Cult. Ogni ramo (MI)

LA VIA DI UNA SCIMMIA

Drammaturgia Gaetano Sansone

Con Monica Bonomi

Tratto da “Una relazione all’Accademia” di Franz Kafka

Sarà la voce di Monica Bonomi, già protagonista di “Blanche e Jane” andato in scena al Teatro del Cerchio, a indagare e riproporre con efficacia il maltrattamento dell’anima, la manipolazione e il violento paradosso morale, a cui una scimmia si deve piegare per prendere parte alla società degli «uomini». Tratto da “Una relazione all’Accademia” di Franz Kafka, paradossale apologo su un’integrazione disperata e grottesca. Racconto amaro, ironico, feroce nel descrivere gli uomini, buffo e malinconico allo stesso tempo.

«Esiste un punto di arrivo, ma nessuna via. Ciò che chiamiamo via è soltanto la nostra esitazione».

Di fronte ai membri di un’accademia, una scimmia – o più precisamente una ex scimmia – espone, in un discorso, le tappe attraverso cui è arrivata a inserirsi con successo nella società degli uomini. Questa è la trama di “Una relazione all’Accademia” di Franz Kafka (1917).

La scimmia riuscirà ad arrivare alla gloria tra gli uomini uscendo dalla gabbia in cui era stata imprigionata, ma questa società ha come simbolo la bottiglia dell’acquavite, amaro calice che la scimmia dovrà bere per essere libera.

Si tratta di un processo inverso a quello della Metamorfosi, non l’uomo che degrada fino a diventare un insetto, ma la bestia che ascende alla dignità umana. Il risultato però non cambia. Per Kafka la via può procedere verso l’alto o verso il basso, ma non lascia mai spazio alla salvezza, si rimane sempre in cella, e questa, paradossalmente, diventa lo spazio interiore della propria libertà.



Come dice Pietro Citati: «In Kafka non c’è nessuna liberazione, nessun balzo, nessuna ascesa…solo un’ironica speranza, che un giorno, durante il trasferimento da una cella alla nuova, il Signore passerà per caso nel corridoio, guarderà in faccia il prigioniero e dirà: “Costui non rinchiudetelo più, viene con me”».

Per fuggire la scimmia è dovuta passare – e con successo – attraverso l’illusione dell’imitare, del non essere, dell’essere attrice, cioè altro da sé, in una parola: il teatro. L’unica via di fuga è lo spettacolo, la recita. Kafka amava il teatro, il cabaret, celebre fu il suo incontro con gli attori del Teatro Savoy. Così nella trasposizione scenica si è cercato di mantenere questo punto di vista e dunque la scimmia non si comporta da membro dell’Accademia, ma da attore, prestato alla parte di scienziato, scimmia di una scimmia.

«Non mi piacevano gli uomini, li imitavo solo per trovare una via di scampo».

Domenica 16 novembre, ore 17.00

Teatro del Cerchio

Via Pini 16/a – Parma


Produzione Teatro del Cerchio

DELLO SQUALO NON SI BUTTA VIA NIENTE

Drammaturgia e regia Mario Mascitelli

Con Mario Mascitelli e Paola Macrì

Durata 1 ora circa

Tecnica utilizzata teatro ragazzi, teatro ecologico

Età consigliata 5/12 anni

Possono uno squalo ed un naufrago diventare amici? Può la lotta per la sopravvivenza di due specie diverse diventare motivo di dialogo ed un messaggio contro l’inquinamento? Da una ricerca effettuata all’Acquario di Genova, è nato lo spunto per questo curioso spettacolo in cui la leggendaria immagine del “temibile predatore” viene stemperata e proposta in un’insolita veste.

Spesso si crede che anche solo una pallottolina di carta, gettata in acqua, non possa arrecare nessun genere di danno all’eco sistema naturale. Partendo da uno spunto fornitoci dall’Acquario di Genova, abbiamo voluto affrontare la questione “inquinamento” riscattando, al tempo stesso, la figura dello squalo spesso vittima di ripercussioni violente, da parte dell’uomo, che lo considera un temibile predatore da cacciare indiscriminatamente. In pochi sanno che lo squalo non è certo un mangiatore di uomini e che, spesso, scambia un ignaro nuotatore per un grosso pesce. In pochi sanno anche che, una volta, lo squalo veniva usato per mille usi: dal grasso per le lampade ai pettini fatti con i suoi denti, dalle carni nutrienti alla pelle usata come carta vetrata. Questo e molto altro, è stato studiato insieme agli esperti dell’acquario e, dopo lunga ricerca, ne è nato uno spettacolo divertente.


Scritto da Staff_NelParmense

Novembre 12th, 2008 at 10:10 pm