Teatro del Cerchio, via Pini 16/a (Parma)
Muove a sottolineare l’approccio psicoanalitico implicito al romanzo di Roland Topor “L’inquilino del terzo piano” da cui è tratto, questo adattamento del regista Claudio Autelli dal titolo “L’inquilino”, una tra le più applaudite produzioni dell’associazione culturale milanese LAB121, in scena sabato 16 aprile alle ore 21.00 al Teatro del Cerchio. La storia di Trelkowsky, uomo qualunque che un giorno prende in affitto l’appartamento nel condominio del signor Zy e, accettando le rigide regole imposte per un buon vicinato, finisce per ritrovarsi coinvolto in misteriose e infernali macchinazioni ordite ai suoi danni dagli altri inquilini, sarà affidata ad interpreti di grande spessore quali Alice Conti, Giacomo Ferraù, Michele Di Giacomo e Marcello Mocchi, che insisteranno su un tema d’indagine più legato all’inconscio:
un appartamento che diventa spazio claustrofobico “a metà tra il fortino in cui difendersi e la prigione da cui è impossibile fuggire”, tra la sicurezza di un rifugio e la condizione asfittica di un sepolcro. Luogo infernale svuotato di quell’anima che nemmeno nelle relazioni dei personaggi pare più abitare, in un intreccio diabolico e infimo di inganni, baratti, finte alleanze, dove è la legge del più forte alla fine a prevalere, a governare ogni trama. Atmosfere cupe, suggestioni kafkiane, toni di una nera ironia pervadono la pièce e guidano negli anfratti tortuosi della mente fragile e inquieta del protagonista, pervasa da incubi, da un delirio di persecuzione con esiti nefasti, da paure e fantasie in cui, però, alla lunga, non possiamo non rispecchiarci tutti. Attraverso lo sguardo di Trelkowsky ci si interroga sulla natura umana e, in ultima analisi, sul nostro presente. Per farlo si liberano energie scure, si riflette sulle nostre meschinità e quelle fragilità che rivelano una dilagante pochezza spirituale; così si acquisisce consapevolezza di una lotta quotidiana per la sopravvivenza che altro non è se non la lotta dell’uomo/animale moderno contro i suoi stessi simili. Come può l’appartamento di un anonimo inquilino diventare microcosmo emblematico di dolorose problematiche a tutti comuni, rappresentative di una società sempre meno sorretta dai valori di solidarietà, condivisione e accoglienza ? A Teatro si può tentare una risposta, sollevando nuove, infinite domande.
Per info e prenotazioni: 3318978682 – info@teatrodelcerchio.it