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L’11 luglio l’Italia è a Parma, Parma tifa Italia

Loronon dormono mai.

Approfittano della disattenzione dei cittadini, impegnati con le famiglie, il lavoro, gli affetti.

Loro sono molto concentrati invece sugli affari, che sono sempre al primo posto, sempre il primo pensiero.

Gli affari non puzzano mai, né di cenere, né di petrolio.

E gli affari li sanno fare, al punto di arrivare a mettere le mani nei decreti.

L’articolo 35 dello Sblocca Italia dà di fatto il via all’ampliamento di ogni inceneritore presente sul territorio nazionale (oltre 50).

Riempire i forni fino all’inverosimile, in modo che insieme al fumo escano anche i denari.

E chi se ne importa degli sforzi dei cittadini virtuosi che si impegnano nella raccolta differenziata.

In ogni caso l’inceneritore di casa brucerà comunque alla massima capienza, che ci sia o meno il sistema porta a porta.

Chi se ne importa dei comuni virtuosi impegnati per salvaguardare l’ambiente, la salute, e magari anche i portafogli dei cittadini, e magari anche l’occupazione, che di certo gli inceneritori non porta.

Oggi è il tempo di fare opposizione, corale.

Di dire insieme che cosa vogliamo per il futuro del nostro territorio e di tutti i territori dove insistono questi impianti.

E’ venuto il momento di gridare il nostro basta alle politiche assurde di distruzione delle risorse, di sfruttamento a senso unico della natura, alle politiche che operano esattamente il contrario di quello che sbandierano, raccontano, predicano.

C’è una platea vasta di cittadini che ha compreso che fare massa critica è l’unico antidoto per fermare lo scempio in atto nel nostro Paese.

E’ sempre più urgente fare fronte condiviso, dibattere ed agire, comprendere i meccanismi perversi che portano le lobbies a convincere la politica a mettersi contro i cittadini e contro i territori.

L’11 luglio l’amministrazione di Parma ha chiamato cittadini, partiti, associazioni a dare insieme un segnale forte, per comprendere l’assurdità di chiedere l’incremento di un inceneritore in una zona, la pianura padana, già gravata da inquinamento grave, che porta con sé ogni anno morti che si potrebbero evitare.

Proporsi come food valley e terra di cibo fine e di qualità, farne bandiera e ricchezza, non sta insieme con un metodo antiquato di gestione dei nostri scarti.

Oggi che possiamo riciclare quasi tutti i materiali non ha senso alcuna combustione, che di per sé è fonte di inquinamento pericoloso.

Siamo contro tutti gli inceneritori.
Siamo contro ogni incremento di capacità e ogni ipotesi di far diventare la nostra città la pattumiera d’Italia.

Ogni territorio ha diritto a non diventare una pattumiera dove agli inquinatori di turno brillano gli occhi.

Per tutto questo, noi saremo a Parma l’11 luglio e non ci faremo addormentare da nessuno.

*
Aldo Caffagnini
aldocaffagnini@gmail.com

Scritto da Staff_NelParmense

Luglio 11th, 2015 at 1:20 am