“BARBABLU’ – storia di quotidiana violenza”
Continua la Stagione serale del Teatro del Cerchio con lo spettacolo/denuncia che ha ottenuto il PATROCINIO DEL MINISTERO DELLA SALUTE, AZIENDA SANITARIA EMILIA ROMAGNA, ASSOCIAZIONE ITALIANA DONNE MEDICO, CENTRO ANTIVIOLENZA DI PARMA
Dopo il grande entusiasmo ottenuto al debutto di novembre, torna a grande richiesta, in doppio appuntamento, lo spettacolo/denuncia diventato il simbolo della protesta al crescente aumento di violenza fatta in ambiti domestici. Uno spettacolo che attraverso il ballo, la musica e le suggestioni poetiche, riesce a evocare, rappresentando la violenza in maniera mai dichiarata, il senso di disagio vissuto dalle vittime e il sottile e agghiacciante profilo dei “carnefici” coniugali. Uno spettacolo che ha colpito psichiatri e pubblico per la sua toccante realtà convincendoli a farlo diventare un mezzo di formazione per i nuovi operatori sanitari dei centri antiviolenza.
Sabato 13 e Domenica 14 aprile 2013 ore 21.00 – TEATRO DEL CERCHIO– Via Pini 16/a
“BARBABLU’ – storia di quotidiana violenza”
con Gabriella Carrozza, Mario Aroldi e Paola Ferrari testo e regia Mario Mascitelli
TEATRO DEL CERCHIO
Con il Patrocinio del Ministero della Salute, Azienda Sanitaria Nazionale Regione Emilia Romagna, Associazione Nazionale Donne Medico, Centro Antiviolenza di Parma
“Accartocciata, le gambe giunte al petto, i resti di un abito, strappato a morsi dalla furia delle bugie… l’avvolgono, come una coperta calda. Una mano, a cancellare il rimmel nero gocciolante sulle guance rosa, e l’altra sulla bocca, per impedire anche al respiro di fuggire via. Il freddo pungente della notte districa con dolore i capelli aggrovigliati, mentre le parole ingoiate, come lame d’acciaio anestetizzano l’urlo, mai pronunciato.”
In molti conoscono la terribile favola di Barbablù dei fratelli Grimm, personaggio a volte rappresentato come il diavolo stesso, che sposa giovani fanciulle, orribilmente squartate non appena osano trasgredire all’ordine di non aprire una porta del palazzo. La morale era molto chiara per i bambini, a infrangere un divieto si può rischiare molto.., Ma quando non è una favola e non sono i bambini ad aver paura, allora diventa una storia vera. Lo spettacolo nasce dal desiderio di affrontare il dilagante e inaccettabile fenomeno della violenza domestica, per saperne di più, per offrire un’occasione di riflessione. Nella nostra ricerca abbiamo scoperto anche l’altra faccia di tale violenza, quella psicologica, che, come un tarlo, consuma anima e pensieri delle vittime che subiscono gelosie, abusi e pressioni da parte di mariti, fidanzati, compagni che pur non toccandole nemmeno con un dito, le affliggono con una violenza sottile e quotidiana. In modo esemplare Pirandello ha dato voce a tale ossessione maschile facendo dire a un suo personaggio:
“Anche se t’accecassi, ciò che i tuoi occhi hanno veduto, i ricordi, i ricordi che hai qua negli occhi, ti resterebbero nella mente; e se ti strappassi le labbra, queste labbra che hanno baciato, il piacere, il piacere, il sapore che hanno provato baciando, seguiteresti sempre a provarlo, dentro di te, ricordando, fino a morirne, fino a morirne di questo piacere.”
Biglietto unico 10 euro Info 335 490376 – info@teatrodelcerchio.it
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