Progetto di rigenerazione urbana dell’Impresa Allodi di Parma nel cuore di Reggio Emilia
inaugurato dal presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, ospiterà 7 aziende e 400 posti di lavoro
Connubio tra memoria e innovazione, l’opera è stata inaugurata dal presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia e dal sindaco di Reggio Luca Vecchi, con la partecipazione di personalità del mondo imprenditoriale come Annalisa Sassi, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali, e di vari architetti di Parma, incuriositi dal progetto e presenti alle visite guidate nell’area delle sette aziende che si stanno installando con i loro laboratori di ricerca, trasferimento tecnologico e uffici, predisposti per accogliere fino a 400 posti di lavoro.
L’Impresa Allodi, unica aggiudicataria dell’appalto pubblico con committente la Stu Reggiane (società di trasformazione urbana costituita da Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili), ha concluso l’opera entro i termini previsti, con consegne scaglionate già da agosto 2018, per un importo dei lavori pari a più di 12 milioni di euro. Cattedrale della meccanica e ora delle moderne tecnologie, il Capannone 18 si compone di tre navate di altezza diversa, con 8.600 metri quadrati di superficie e una lunghezza di 174 metri.
All’inaugurazione sono intervenute Daniela Allodi e Michela Allodi, presidente e vicepresidente dell’impresa esecutrice. “È motivo d’orgoglio per noi – hanno dichiarato – aver realizzato un’opera così importante per Reggio Emilia, che restituisce alla città un luogo simbolo della sua capacità industriale, che coniuga in un unico progetto tradizione e innovazione. Questi sono i valori fondanti anche dell’Impresa Allodi, che è attiva da oltre 100 anni nel settore delle costruzioni”.
“L’obiettivo è stato raggiunto con un gioco di squadra – ha precisato Alberto Casaretti, consigliere dell’azienda parmigiana – grazie alla collaborazione da parte di tutti, a cominciare dai nostri tecnici e maestranze, con la filiera dei fornitori e con il supporto della direzione lavori e della committenza”. I lavori sono stati seguiti per la società Stu Reggiane dall’architetto Massimo Magnani, responsabile unico del procedimento Rup nel programma di riqualificazione urbana Area Reggiane-Quartiere Santa Croce.
Una sfida vinta dall’Impresa Allodi: attingere dal passato, senza demolire, per puntare al futuro, a una nuova vita, alla condivisione dei luoghi, alla loro sicurezza e di chi li frequenta. In continuità con il concept adottato nel Tecnopolo, è stata conservata la struttura storica, mediante il recupero e consolidamento delle mura perimetrali e delle strutture di ferro. Un progetto basato su un layout interno a moduli indipendenti, in modo da adattarsi alle diverse esigenze dei soggetti insediati.
L’architettura si regge su uno scheletro di 28 portali in acciaio chiodato: una prospettiva organizzata in piazze di lavoro, in cui si ospitavano differenti fasi della costruzione di enormi serbatoi, locomotive a vapore e altri componenti meccanici. Ai tempi delle officine meccaniche Reggiane, il Capannone 18 era infatti chiamato “Caldareria”.