MONTESSORI IN AIUTO DEGLI ANZIANI CON DEFICIT COGNITIVI
A Villa Parma nuove tecniche per vivere meglio la quotidianità. Progetto presentato in Svezia
“È estremamente importante ricordare che le persone con demenze sono – prima e principalmente – persone”. La citazione è di Cameron J. Camp, uno dei maggiori esperti di Alzheimer al mondo. Ed è anche la filosofia che sta alla base di un nuovo progetto avviato a Villa Parma in favore degli anziani: laboratori di stimolo cognitivo ispirati al metodo Montessori, in corso nella residenza protettaI Tigli.
Ad Personam, l’azienda pubblica dei servizi alla persona di Parma, ha presentato il suo nuovo programma la scorsa settimana in Svezia, all’assemblea della rete Sern, network europeo nato per favorire lo scambio di esperienze nel campo dei servizi alla persona, suscitando grande interesse.
“Molte delle persone che abitano nelle residenze protette compiono attività ripetitive e difficoltose, il che può far sorgere apatia e frustrazione: i laboratori Montessori mirano a risolvere questo problema. L’idea fondamentale è che con attività ispirate al metodo Montessori sia possibile mantenere o implementare le capacità degli anziani, con esercizi da fare ogni giorno”, spiega Stefania Miodini, direttore generale di Asp Ad Personam.
Il progetto vede la collaborazione fra Ad Personam e l’Università di Parma, con il contributo della Società Montessori di Parma. La fase pilota è iniziata a febbraio 2018 e si concluderà il prossimo settembre.
Al momento sono coinvolti dodici anziani con moderati deficit cognitivi, con problemi di agitazione, ansia e allucinazione e lieve insufficienza funzionale. Il percorso si compone di 15 ore di laboratorio e 12 ore di supervisione. I dodici operatori impegnati nel progetto hanno seguito una formazione specifica sul metodo Montessori di 30 ore.
Gli obiettivi in questa fase sono due: valutare gli effetti sulle capacità cognitive e funzionali delle attività proposte negli anziani e fornire agli operatori nuove capacità professionali e relazionali.
“Le attività proposte sono tante, l’importante è che siano sempre legate all’uso di oggetti concreti, che si possono vedere e toccare, come voleva Maria Montessori, e che siano organizzate in sequenze così da passare da compiti semplici ad altri più complessi e da operazioni concrete ad altre che necessitano di astrazioni. È pure importante dare stimoli cognitivi e un certo grado di difficoltà, pur garantendo sempre che alla fine l’anziano che vi si è impegnato senta di aver avuto successo: il successo è un termine relativo, lo sforzo e la stimolazione sono l’obiettivo principale di tutte le attività”, spiega lo psicologo Domenico Sgromo di Asp Ad Personam.
Lo sforzo è riuscire ad aiutare i nostri anziani ad avere una vita quotidiana migliore: attività come quelle proposte migliorano le capacità richieste per svolgere compiti di base, come mangiare, vestirsi, partecipare a momenti ricreativi, anche per chi ha perso la lucidità di un tempo.