21 Aprile 2018 <<<>>> Teatro di Fontanellato GIULIO CAVALLI CON IRONIA CI RACCONTA LA MAFIA. MAFIE MASCHERE E CORNUTI – giullarata antimafiosa. SABATO 21 APRILE ORE 21 ALLE ORE 18 GIULIO CAVALLI INCONTRA IL PUBBLICO A TEATRO
Il teatro di Giulio Cavalli, un’amara risata sulla Mafia per una matura riflessione. Il suo teatro, dà fastidio. Perché il teatro, quello fatto cosi, è diretto, senza mediazione, senza nessun possibile, conciliatorio, tramite. Noi in platea e lui sul palco, che racconta. Non “solo” nomi e cognomi, verissime storie. Racconta di parole che ci hanno “portato via”, snaturandole, come “onore”per esempio.Racconta di parole come armi, “antimafia culturale” per smontare e deridere quello che ci fanno credere invincibile ed invece non lo è.
“Non bisogna avere paura di ciò che non si conosce ma bisogna temere ciò che crediamo vero e invece non lo e’” ci dice, citando Mark Twain, inoltrandosi come un giullare del ‘500 contro il potere, nello smontare icone mafiose, da Riina a Provenzano. Facendoci capire così, fra un sorriso ed una battuta, che quello che appare non è che dietro, neanche molto distante, niente è a caso e il quadro è molto, molto più grande…
Ci fa capire che “commemorare” è praticare memoria ed è praticare memoria ciò che dà fastidio, così come dà fastidio riderne di mafia e di boss perché “la risata sbriciola ciò che ci hanno fatto sempre credere vero”, compresi certi miti.
Così scopriamo che Provenzano quando viene arrestato viveva in mezzo a cacche di capre, pentolini incrostati, collezioni di santini, pasta senza glutine e non nel bunker di Guerre Stellari che l’immaginario ci farebbe credere.
Le sue “parole” ti piovono addosso. Dirette, come missili, come schegge di verità che, altrove, devi intravedere e faticosamente cercare. Ecco, questo realizzi immediatamente mentre ascolti Giulio Cavalli dire sul palcoscenico che “la parola contro le mafie funziona”. Questo realizzi quando ascolti che il teatro fa paura, il teatro dà fastidio…
Estratto dalla recensione su Huffington Post di Milene Mucci