IL MAESTRO DEL MOSAICO VANIN per la prima volta in mostra in Rocca Fontanellato
Il tempo del gesto: il Maestro del Mosaico Vincenzo Vanin espone per la prima volta in Rocca Sanvitale – Fontanellato
Da domenica 10 giugno a domenica 1 luglio 2012. Ingresso libero. Catalogo D’ARS EDIZIONI – MILANO in distribuzione. Linguaggi antichi e nuove poetiche: energia, luce, colore.
Fontanellato (PR) – Energia, luce, colore si sprigionano dalle tessere dei suoi mosaici. Fluidità cromatica e senso del movimento traspaiono quasi a contrasto, eppur armonico, con la lentezza richiesta dal gesto di calare tassello dopo tassello, pietra dopo pietra, per comporre figure ed immagini di nuove reinterpretate realtà. Si intitola “Il tempo del gesto”: è la attesa mostra del Maestro del Mosaico Vincenzo Vanin a cura di Cristina Trivellin, promossa da Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus – Milano, con vernice di inaugurazione domenica 10 giugno alle 11 in Rocca Sanvitale a Fontanellato (19 km da Parma), aperta fino al 1 luglio 2012. È visitabile ogni venerdì dalle 15 alle 18.30, il sabato ed i festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Il percorso di Vanin è incentrato sulla ricerca di spazialità dinamica e sulla gestualità nell’ambito, appunto, della grande tradizione dell’arte del mosaico.
Ha esposto in prestigiose gallerie d’arte moderna e contemporanea a New York, San Francisco, Tokyo, Shanghai, Toronto e – in Europa – è stato apprezzato in Austria, Germania, Lussemburgo, Slovacchia. A Parma solo una volta, nel 1998, è stata allestita una sua personale espositiva: quattordici anni dopo è la Rocca Sanvitale che custodisce la Saletta affrescata del Parmigianino dedicata al mito di Diana e Atteone ad accogliere, nelle sale della Pinacoteca Comunale, una nuova rassegna espositiva frutto della creatività dell’artista trevigiano Vincenzo Vanin.
È dunque uno storico Castello, sede dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, ad ospitare i mosaici e i dipinti del Maestro Vanin, proponendo l’incontro dell’arte contemporanea con antiche tele ancora custodite negli spazi del maniero, proiettando il pubblico in un salto temporale e concettuale in cui vanno a convivere linguaggi antichi e nuove poetiche.
“Nel caso di Vincenzo Vanin, la convivenza tra passato e futuro è più che palpabile, essendo il mosaico il linguaggio privilegiato dell’artista, che riesce a condensare una gestualità carica di immediata energia con la lentezza del tempo necessario all’apposizione delle tessere in un fluire denso di luce e colore che palpitano all’unisono” come si legge in una nota stampa.
Vincenzo Vanin, classe 1941, ha frequentato l’Istituto statale d’Arte di Venezia, sotto la guida del professor Gregoriani. Nella città lagunare conosce e frequenta Guerrino Bonaldo, Candido Fior e Luigi Voltolina. Per alcuni anni ha lavorato assiduamente a fianco del professor Gatto, realizzando svariati mosaici e restauri in parecchie chiese d’Italia. Ancor giovanissimo, approdò in Canada dove fondò uno studio d’arte, dando inizio a una vera e propria attività artistica per opere pubbliche e religiose. Nei primo periodo di approdo in Canada, il maestro Vanin visse un periodo complesso provato da forti esperienze intrise di forza di volontà e coraggio, dovendo accettare lavori pesanti: dagli scavi per posa di tubazioni alle commesse da muratore fino ai tinteggi da imbianchino. Eppure – come dirà l’artista poi – tutto è servito per temperare e plasmare il mio carattere, conoscendo i veri sacrifici della vita.In questo periodo fece anche esperienza nei campi indiani ad Espanola nel nord Canada.
Una vita come un mosaico quella di Vanin: tessera dopo tessera, tassello dopo tassello, come accade un po’ per ciascuno di noi. Nei 1965 fondò a Toronto il Church Art Studio dando inizio ad un percorso intenso di opere religiose e pubbliche con grandi mosaici murali: ad esempio nelle chiese di Saint Mary, Saint Aphonsus, San Pio X, nell’edificio la Rotonda, nelle scuole di Chatham e Blenheim (Ontario). Con il professor Bardin fu ideatore del San Marco Veneto Club a Toronto, attualmente il più importante club italiano in Ontario.
Il ritorno in Italia è datato al 1973 dove – iscritto all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida del Maestro Emilio Vedova – si troverà a rivoluzionare totalmente il suo concetto artistico, dando così un impulso dinamico completamente diverso. Oggi vive e lavora a Paese di Treviso: tiene da diversi anni corsi di laboratorio sulla tecnica del mosaico in varie partid’Italia organizzando incontri e periodiche esposizioni. Attualmente la sua attività continua all’estero.
Il pensiero del maestro Vanin.“È fondamentale aver chiaro nella mente ciò che è nozione fra spazio e tempo assoluto – ha evidenziato il Maestro Vanin – La nostra mente è passata da forme magico – sensibili alla scoperta della tridimensionalità, approdando all’apertura dello spazio infinito e quindi a un’inversione di pure magie. Nella mia evoluzione, con movimento quasi hegeliano, ho cercato di inserirmi nella storia delle forme, fotocopiandole per successive alterazioni, rielaborando la materia vitrea dell’Arte Bizantina, con una rottura formale. Ho confermato quindi il mio desiderio di cambiamento di linguaggio e di sfida tra la materia e lo spazio, nel senso di una produzione colma di esplosiva energia cromatica e totalmente in movimento, per arrivare ad una forma di gestualità assoluta”.
“Attraversiamo tempi difficili. Ci affanniamo tra vicissitudini del quotidiano assorbiti da un sistema che tende a connotarci unicamente come un fattore della produzione deviando la percezione di noi stessi verso mete che sentiamo non appartenerci, che non ci soddisfano in quanto rispondenti allo schema lineare della continua creazione di nuovi bisogni – ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Cristiano Aimi – E’ su questo campo di battaglia che oggi è chiamata a servizio l’arte. L’arte che non produce, ma crea, che non ingenera bisogno, ma dispensa duraturo appagamento, che rapisce anche l’occhio del disattento travolgendolo. Per questo ritengo, più che necessario, socialmente indispensabile consegnare al mondo artistico l’occasione di esprimersi”.
La pinacoteca: luogo d’esposizione e di laboratori per i ragazzi delle scuole. “L’A.T.I. che ha in gestione dal 2009 la Rocca Sanvitale di Fontanellato, composta da Socioculturale coop. soc. onlus – Cooperativa Parmigianino – PierreCi Codess, Ge.S.In. Coop, è lieta di ospitare negli spazi della pinacoteca la mostra del Maestro Vincenzo Vanin. Per una duplice ragione: la pinacoteca e le sale dedicate ai laboratori didattici, sono gli spazi in cui tanti studenti di scolaresche provenienti da tutta Italia apprendono la tecnica dello spolvero e dell’affresco ed i segreti del ritratto allo specchio, in lezioni guidate tra creatività ed apprendimento con personale preparato e formato. In un luogo in cui i giovani partecipano numerosi ai laboratori didattici dedicati ad arte e archeologia, è significativo permettere di esporre a giovani artisti emergenti che hanno concretizzato un talento ed una passione rendendo il frutto del proprio lavoro visibile a tutti”.
La mostra è stata realizzata con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma, Comune di Fontanellato, Associazione Castelli del Ducato Parma e Piacenza, MiM Museum in Motion del Castello di San Pietro in Cerro, A.T.I. Socioculturale coop. soc. onlus – Cooperativa Parmigianino – PierreCi Codess, Ge.S.In. Coop.
Organizzazione:
Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus – Milano
t. 02 860290 – info@fondazionedars.it – www.fondazionedars.it
Informazioni sulla mostra:
Info. 338.2531126
Iat Rocca Sanvitale: tel. 0521.829055 – www.fontanellato.org – www.vincenzovanin.com
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