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LAMPEDUSA, AGGREDITO ATTIVISTA FRANCO-CANADESE DEL GRUPPO EVERYONE

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L’organizzazione per i diritti umani chiede il sostegno delle autorità internazionali: “Difendere le minoranze in Italia è divenuto un serio rischio per la vita”

L’attivista per i diritti umani franco-canadese Alexandre Georges, membro del Gruppo EveryOne e dell’associazione “Kayak per il diritto alla vita”, è stato aggredito da un uomo ieri in serata nell’isola di Lampedusa. “Alexandre è stato a Lampedusa per sei mesi, monitorando la situazione dei profughi dall’Africa e trasmettendo periodicamente la propria testimonianza al Parlamento europeo e all’Alto Commissario ONU per i Rifugiati, ed è anche colui che con il suo kayak sta effettuando in questi giorni la traversata dalla Tunisia a Bruxelles per richiamare l’attenzione dell’Unione europea sul dramma dei migranti” spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, che hanno denunciato l’accaduto. La prima parte della traversata in kayak si è svolta nei giorni scorsi e ha condotto l’attivista umanitario dalla Tunisia a Lampedusa, da dove ripartirà presto, diretto a Malta, per poi toccare le coste dell’Adriatico e dirigersi verso il Belgio.

“Verso le 17 di ieri,” racconta Aelxandre Georges, “alcuni ospiti del Centro di accoglienza  dell’isola hanno innescato un incendio all’interno della struttura, per protesta contro le difficili condizioni di vita a cui sono costretti i profughi a Lampedusa. Dopo aver seguito gli eventi, mi sono recato a mangiare qualcosa presso un venditore ambulante di panini e bibite. Lì mi ha avvicinato un uomo, chiedendomi chi fossi e iniziando a darmi leggere spinte. Mi sono spostato, ma l’uomo ha continuato a provocarmi, insultandomi in ragione del fatto che sono straniero e mimando il gesto di afferrarmi i testicoli. Mi sono allontanato, dopo aver pagato il panino e la bevanda. L’uomo però mi ha seguito e dopo alcuni minuti mi si è avvicinato ancora e mi ha afferrato per la gola, insultandomi nuovamente: ‘Straniero di merda, perché rimani qua?’. Ha cercato di colpirmi al capo con una bottiglietta vuota che mi ha strappato di mano, quindi mi ha assestato due pugni in faccia. Ha continuato a insultarmi, finché alcuni lampedusani l’hanno fermato. Quindi mi ha sputato ripetutamente in faccia, invitandomi a lasciare l’isola. I miei soccorritori mi hanno invitato a interrompere il mio lavoro umanitario, dicendomi: ‘Ma vuoi essere ammazzato? Se fai una denuncia, tutti noi, qui, testimonieremo a favore del tuo aggressore, affermando che sei stato tu a iniziare la rissa’”.

“Alexandre” sottolineano Malini, Pegoraro e Picciau, “aveva già subìto atteggiamenti intimidatori, a Lampedusa, e una perquisizione del proprio furgone nonché molteplici interrogatori da parte delle autorità locali di polizia. I suoi rapporti di testimonianza sono preziosi per il lavoro di osservazione delle migrazioni da parte delle istituzioni internazionali e dei media”.

Il Gruppo EveryOne ha relazionato i membri della Commissione Libertà Civili del Parlamento europeo, Navi Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani e Margaret Sekaggya, lo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla condizione dei Difensori dei Diritti Umani, riguardo alla violenta aggressione subita dall’attivista. “I nostri difensori dei diritti umani” spiegano ancora i co-presidenti di EveryOne, “sono oggetto da tempo e sempre più spesso di minacce e vere e proprie azioni persecutorie. “In alcuni casi”, proseguono gli attivisti dell’organizzazione umanitaria, “si è trattato di episodi gravi, di cui si sono occupati l’ONU, la Commissione europea e FrontLine, l’organizzazione internazionale che tutela gli attivisti in pericolo di vita nel mondo. Recentemente, un nostro attivista Rom – testimone per il Consiglio d’Europa riguardo alla repressione del popolo Rom in Italia – è scomparso da Pesaro e da due mesi abbiamo perso le sue tracce, mentre per tutti noi operare per i diritti delle minoranze è sempre più difficile e pericoloso. Riteniamo che dietro alle violenze e alle intimidazioni che colpiscono Alexandre ci sia un disegno preciso, che intende zittire i difensori dei diritti umani in Italia, poiché i loro rapporti e le loro campagne a sostegno di individui e gruppi sociali perseguitati danno molto fastidio ai promotori di politiche intolleranti e anti-immigrazione. Ci auguriamo” concludono, “che le Istituzioni dell’Unione europea e gli uffici dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, nonché dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati – per cui il lavoro di attivisti come Alexandre Georges risulta preziosissimo – mettano in atto con urgenza misure atte a tutelare il prezioso lavoro dei difensori dei diritti umani in Italia. Altrimenti, la persecuzione dei profughi, dei Rom e delle altre minoranze rischia di proseguire dietro una cortina di paura e silenzio, mentre i valori della democrazia e della civiltà saranno definitivamente negati”.

Per ulteriori informazioni:  EveryOne Group  +39 3934010237 :: + 39 3313585406

info@everyonegroup.com ::www.everyonegroup.com      Alexandre Georges: +39 345 4474486

Scritto da Staff_NelParmense

Settembre 22nd, 2011 at 1:15 am

Pubblicato in Associazioni No Profit,Notizie,Politica

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