GIU’ LE MANI DAI BAMBINI, CAMERA DEPUTATI, PSICOFARMACI PRESCRITTI A BAMBINI SENZA IL CONSENSO INFORMATO DEI GENITORI: INTERROGAZIONE ON. BINETTI/DE POLI/TESTA, CHIESTA LA SOSPENSIONE DELLE AUTORIZZAZIONI AI CENTRI PER L’IPERATTIVITA’
COMUNICATO STAMPA DEL 01/10/10
Dopo la pubblicazione delle registrazioni audio sulla vicenda degli psicofarmaci prescritti senza il consenso informato dei genitori, è stata depositata un’interrogazione scritta al Ministro della Salute Ferruccio Fazio a firma dell’On. Binetti: “Il ministro sospenda l’autorizzazione ai centri incapaci di garantire il livello minimo di sicurezza nell’uso di queste discusse molecole “. Poma (Giù le Mani dai Bambini): stiamo raccogliendo altre testimonianze, i protocolli del Ministero non sempre vengono rispettati, ed è necessario verificare l’erogazione delle terapie non farmacologiche”
ROMA – Da poco ripresi i lavori alla Camera dei Deputati, l’On. Paola Binetti, l’On. Antonio De Poli e l’On. Nunzio Testa (UdC) hanno depositato un’interrogazione Parlamentare sulla vicenda – resa nota dalle registrazioni audio recentemente pubblicate da “Giù le Mani dai Bambini”, il più rappresentativo comitato di farmacovigilanza pediatrica in Italia – degli psicofarmaci somministrati ai bambini senza il consenso informato dei genitori, minimizzando gli effetti collaterali e promettendo “effetti eccezionali e a rischio zero” (1).
I Parlamentari prendono spunto dalle registrazioni delle interviste alla mamma di Napoli e alla psicologa di Milano che rispettivamente hanno contattato “Giù le Mani dai Bambini”, denunciando palesi violazioni ai protocolli Ministeriali di tutela dei piccoli pazienti. L’On. Binetti afferma (2): “E’ assolutamente vietato l’utilizzo di queste discusse molecole psicoattive senza il consenso informato dei genitori, ai quali occorre comunicare obbligatoriamente e con la massima chiarezza tutti gli effetti collaterali potenziali. Ciononostante, risulta che non sempre i protocolli descritti vengono applicati con il necessario rigore: in alcuni centri la prassi abituale rivela infatti la massima trascuratezza, come risulta da recenti registrazioni audio di interviste spontaneamente rilasciate dalle famiglie interessate e pubblicate on-line. Desideriamo quindi sapere quali iniziative urgenti ed immediate il Ministro Fazio intende porre in essere per impedire il ripetersi di questi gravi illeciti perpetrati ai danni della salute dei bambini in cura, e se non ritenga necessario promuovere con sollecitudine iniziative per rafforzare i controlli e per sospendere le autorizzazioni a quelle strutture incapaci di tutelare il livello minimo di sicurezza per la somministrazione di queste molecole”
A seguito della denuncia di “Giù le Mani dai Bambini”, l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha sollecitamente avviato una procedura di verifica, i cui risultati non sono ancora stati resi noti. Sul punto è intervenuto anche Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale del Comitato: “Ci sono ancora verifiche in corso, ma le registrazioni parlano da sole. Per il caso campano, alle prime indagini risulterebbero dei fogli firmati dalla mamma di Napoli. Peccato che il consenso debba essere – per legge – ‘informato’: le autorità sanitarie ritengono di aver svolto il proprio servizio di tutela facendo firmare alla famiglia un modulo in bianco in mezzo a molti altri, senza spiegare nulla, senza evidenziare i potenziali effetti collaterali, senza sottoporre alla famiglia i possibili percorsi terapeutici alternativi? Se l’idea di informazione e sensibilizzazione che hanno le strutture sul territorio è quella di un mero adempimento burocratico, non ci siamo: qui è un gioco la salute dei bambini. Inoltre questo caso sta portando alla luce altre anomalie, centri che a detta di operatori sociali sul territorio paiono non in grado di garantire proposte alternative allo psicofarmaco per la cura dell’iperattività, con il risultato che la scelta delle famiglie non è affatto consapevole, ma obbligata: alle famiglie a volte viene detto ‘noi possiamo garantire solo il farmaco’. Questo è inaccettabile, il Ministro deve avviare un’indagine: i cittadini devono sapere dove le terapie non farmacologiche – garantite dalla legge – sono erogate, e quali Centri invece applicano le norme del Ministero solo sulla carta. Per far questo, è necessario anche conteggiare le ore di terapia non farmacologica erogate: l’ISS deve includere questi dati nel proprio monitoraggio, e i dati devono essere resi pubblici.”
(1) link diretto alle registrazioni audio: http://www.giulemanidaibambini.org/registrazioni.php
(2) link diretto al testo dell’interrogazione Parlamentare On. Binetti/On. De Poli al Ministro della Salute: http://www.giulemanidaibambini.org/lettere/lettera127.pdf
Media relations: portavoce@giulemanidaibambini.org – 337/415305
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