Teatro del Cerchio presenta “Sogno (ma forse no)” di L. Pirandello
Accademia degli Artefatti / Numeriprimi
“Sogno (ma forse no)” di L. Pirandello
Con Simonetta Checchia, Rocco Antonio Buccarello
Regia Fabrizio Arcuri
Con la collaborazione di Federico Dilirio
Disegno Luci Bruno Secchi
“Sogno (ma forse no)” è un atto unico del‘28, poco rappresentato, che Pirandello ha scritto e messo in scena per la prima volta a Lisbona.
La grande influenza surrealista del periodo e alcuni temi tipici della sua drammaturgia fanno della piece un piccolo gioiello di inganni. Una moltiplicazione di piani che si intersecano e sviluppano un groviglio di verità e finzioni. I personaggi sognano accadimenti che noi scopriremo reali, ma con prospettive diverse da quelle che nella realtà succedono, tanto da lasciare anche lo spettatore nel dubbio di cosa sia realmente avvenuto e cosa il frutto di un incubo.
Una giovane signora desidera un vezzo di perle dall’amato, che con espedienti di vario genere tenta di acquistarlo, ma un amante di lei lo compra e glielo regala per primo.
Questo piccolo pretesto è quanto basta per scatenare un riflesso di sensi di colpa e di verità supposte che albergano in tutte le coppie e sulle quali si architetta un carillon in cui si annida l’incapacità di comunicare e la costruzione della rappresentazione di sé che si vuole dare, che è il territorio di falsità costruite sulle quale ci si incontra.
Il testo appartiene a quella categoria di ambientazioni oniriche, tutte interne alla coppia, come Doppio sogno di Schnitzler e la sua più inquietante versione cinematografica Eyes wide shut, in cui le convenzioni sociali e i valori di una borghesia decadente mostrano il segno e cedono il passo alle inquietudini dell’uomo contemporaneo che, perse le certezze, vacilla alla ricerca di un’idea più complessa e completa di identità.I due protagonisti appaiono e scompaiono sulla scena e rincorrono come in un sogno le proprie voci che si propagano ecate in uno spazio irreale – ma sarà davvero un sogno….?