Storia e Memoria, anniversari del 2 marzo
ANNIVERSARI DEL 2 MARZO
Selezione di anniversari, ricorrenze, eventi e personaggi legati alla giornata
Foglio periodico di TWIMC Parma – Anno VI – N. 522 – Edizione del 02.03.2010
Santi del giorno:
Sant’Agnese di Boemia, Santa Angela de la Cruz (1), San Lorgio martire, San Luca Casali da Nicosia, San Quinto il Taumaturgo, San Simplicio Papa, San Troade martire, San Carmelo (Girolamo Carmelo di Savoia), San Ceadda (Chad), Beato Carlo il Buono Martire
Eventi:
1855 – Alessandro II di Russia diventa Zar della Russia
1919 – Si tiene a Mosca la prima Internazionale Comunista
1923 – Esce il primo numero della famosa rivista Time
1933 – Il film King Kong viene presentato per la prima volta a New York
1939 – Il cardinale Eugenio Pacelli è eletto Papa col nome di Pio XII
1946 – Ho Chi Minh è eletto Presidente del Vietnam del Nord
1956 – Il Marocco si dichiara indipendente dalla Francia
1969 – Si svolge a Tolosa il primo volo sperimentale del Concorde
2008 – Viene battuto il record italiano di velocità su rotaia: 355 km/h
2008 – Dopo quasi 40 anni dalla morte viene esumata la salma di San Pio da Pietrelcina.
Nati:
1760 – Camille Desmoulins, rivoluzionario francese († 1794)
1824 – Bedřich Smetana, compositore ceco († 1884)
1876 – Papa Pio XII († 1958)
1900 – Kurt Weill, musicista e compositore tedesco († 1950)
1914 – Martin Ritt, regista statunitense († 1990)
1919 – Jennifer Jones, attrice statunitense
1931 – Michail Gorbacev, politico sovietico
Morti:
1282 – Sant’Agnese di Boemia, principessa e religiosa ceca (n. 1211)
1855 – Nicola I di Russia, sovrano russo (n. 1796)
1895 – Berthe Morisot, pittrice francese (n. 1841) (2)
1903 – Gustav Radde, esploratore e naturalista tedesco (n. 1831)
1930 – David Herbert Lawrence, scrittore britannico (n. 1885)
1973 – Ugo Mulas, fotografo italiano (n. 1928)
2005 – Corrado Pani, attore e doppiatore italiano (n. 1936)
2009 – Jacob Schwarts, matematico e informatico statunitense (n. 1930)
L’Otto Marzo è la festa delle donne: fra le varie altre iniziative organizzate in per ricordare questa data, noi contribuiremo raccontando la storia di due donne, Santa Angela de la Cruz e Berthe Morisot che, pur in modi e campi molto diversi, hanno reso grande onore al genere femminile.
(1) Santa Angela de la Cruz
(María de los Ángeles Guerrero González)
Siviglia, 30 gennaio 1846 – Siviglia, 2 marzo 1932
Maria de los Angeles Guerrero y González, nacque a Siviglia il 30 gennaio 1846 da Francesco Guerrero e Giuseppina González, genitori di modeste condizioni sociali ma pieni di virtù cristiane.
Crebbe per questo in un ambiente molto religioso, aiutando i suoi genitori nei lavori manuali, specie nel cucito; di carattere molto docile e discreta, suscitava profonda ammirazione in quanti la conoscevano. Ancora piccola dovette lasciare la scuola per lavorare in un laboratorio di calzature; nonostante ciò amava appartarsi per dedicarsi alla preghiera ed alle mortificazioni; nel 1871 a 25 anni, con un atto privato promise al Signore di vivere secondo i consigli evangelici.
Nella sua lunga esperienza di preghiera, vide una croce vuota davanti a quella di Cristo crocifisso e ciò le ispirò di immolarsi insieme a Gesù per la salvezza delle anime. Spinta da una forte vocazione, desiderò di entrare fra le Carmelitane, ma il suo direttore spirituale la indirizzò verso le Suore di Carità, ma per le precarie condizioni di salute fu costretta ad abbandonare, dopo poco tempo l’Istituto. Ritornata in famiglia si dedicò tutta alle opere di carità verso i poveri. Seguendo con ubbidienza i consigli del direttore spirituale, prese a scrivere un diario spirituale nel quale esponeva dettagliatamente la regola di vita di una Comunità di religiose, che con la sua spiccata vocazione e con l’esperienza spirituale che viveva, sentiva di poter costituire. Così nel 1875 a Siviglia diede inizio alla Congregazione delle “Sorelle della Compagnia della Croce” per la cura degli infermi, nell’esercizio della più ardente carità. Il motto suo e dell’Istituzione fu “Farsi povero con il povero per portarlo a Cristo” che costituisce il fondamento della spiritualità e della missione della “Compagnia della Croce”.
La Santa Sede approvò l’Istituto nel 1904 che ebbe una rapida diffusione, imprimendo un impatto enorme sulla Chiesa e sulla società Sivigliana di quel tempo. Umile ed energica, Angela de la Cruz, questo il nome che prese quando diventò una religiosa, seppe infondere nell’animo delle sue figlie un crescente spirito di dedizione e di carità verso i bisognosi; per questo ammirata da tutti, venne chiamata dal popolo “madre dei poveri”. Naturale e semplice, rifuggì da ogni gloria umana, ricercò la santità con uno spirito di mortificazione al servizio di Dio e dei fratelli e con questi sentimenti, lasciò questa terra il 2 marzo 1932 nella sua città di Siviglia, all’età di 86 anni. La causa per la sua beatificazione fu introdotta presso la Congregazione dei Riti il 10 febbraio 1960.
Papa Giovanni Paolo II, durante il suo primo pellegrinaggio in Spagna, la beatificò il 5 novembre 1982 nella sua Siviglia e lo stesso pontefice a distanza di 20 anni l’ha elevata agli onori degli altari della Chiesa universale, canonizzandola a Madrid il 4 maggio 2003, durante il suo quinto viaggio in terra spagnola.
(2) Berthe Morisot
(1841 – 1895)
Nata nel 1841 a Bourges, Berthe Morisot, dopo un’infanzia passata in provincia, dal 1855 abita a Passy. Ben presto mostra di avere un certo dono per la pittura per cui ha un vivo interesse. Nel 1857, con le due sorelle, segue i primi corsi di disegno nell’atelier di un certo Chocarne e poi in quello più qualificato di Joseph Guichard, allievo di Ingres e di Delacroix. Questo nuovo insegnante incoraggia Berthe e sua sorella Edma a copiare i capolavori del Louvre (è opportuno ricordare che l’Ecole des Beaux-Arts accetterà le donne solo a partire dal 1897). Berthe invece sogna di dipingere paesaggi e di abbandonare la pittura di atelier e gli accademismi della tradizione. Guichard, allora, le presenta Camille Corot e le due sorelle cominciano a lavorare con lui “sul motivo”, a diretto contatto con la natura. Corot si rivela un maestro esigente e le affida poi ad Achille Oudinot, che, a sua volta, le introduce nell’atelier di Charles Daubigny. Espongono, quindi, per la prima volta al Salon del 1864, anno in cui, in occasione delle vacanze in Normandia, si accostano al pittore Léon Riesener, di cui Berthe Morisot apprezza i consigli illuminati.
I genitori di Berthe ricevono ogni settimana nella loro casa di rue Franklin numerosi artisti, pittori e musicisti, che costituiscono un richiamo importante per le giovani Morisot. Nel 1865, nel giardino della casa, viene costruito un atelier destinato alle due figlie e, in occasione del Salon di quell’anno, un critico segnala nei dipinti di Berthe “un senso delicato del colore e della luce”. Nel 1867 la sua tavolozza si definisce facendo cantare i colori chiari con un senso molto personale della luce. Nel 1868, Fantin-Latour presenta Edouard Manet a Berthe Morisot. Tra di loro scocca subito una scintilla e Berthe, ammaliata dalla personalità e dall’opera dell’illustre maestro, diviene sua modella, quella che Manet raffigurerà di più. Berthe subisce il fascino di Manet ma, pur avendo una grande ammirazione per la sua pittura, non sarà mai sua allieva. Morisot si dedica sempre più alla pittura e frequenta assiduamente il milieu artistico parigino. Nel 1869, una vacanza presso la sorella Edma, sposata a Lorient, ispira a Berthe delle opere in cui l’osservazione rigorosa del paesaggio e la presenza femminile di Edma si intrecciano in una sorta di sogno. Nel luglio del 1870, l’esplodere della guerra franco-prussiana turba la dolce armonia dei suoi dipinti e richiama alle armi, tra gli altri, Manet, Degas, Bazille e Renoir. Berthe rifiuta di lasciare la città e resta per un certo tempo in rue Franklin. Le privazioni, il freddo, l’incessante rumore dei bombardamenti minano in modo indelebile la sua salute. La famiglia Morisot ad un certo punto si rifugia a Saint-Germain-en-Laye, ma Berthe sogna il mare e l’inattività le pesa. Raggiunge allora la sorella a Cherbourg. Per rappresentare la fluidità dell’acqua e tradurre il movimento del mare, Berthe copre la tela di piccoli tocchi distinti pieni di luce. Sedotta dall’acquerello, vi si dedica con passione e la sua tavolozza si schiarisce. Nel 1872, in occasione di un soggiorno a Madrid, scopre Vélasquez e Goya. Nel 1873, la giuria del Salon accetta solo un’opera di Morisot e molti lavori di altri artisti vengono rifiutati. In segno di protesta un gruppo di artisti, come Monet, Pissarro, Sisley, Degas, Renoir, crea una “Société anonyme coopérative d’artistes peintres et sculpteurs” che espongono le loro opere dal 15 aprile al 15 maggio del 1874 negli ateliers del fotografo Nadar. Il dipinto di Monet Impression, soleil levant darà il nome al movimento impressionista. Berthe Morisot partecipa a questo avvenimento, che in un mese richiama più di tre mila persone, con opere come Le Berceau e La Lecture. La sua presenza in quella rassegna è segno di indipendenza. Il suo vecchio professore Guichard è inorridito ma, con la libertà di spirito che la caratterizza, lei esporrà regolarmente con il gruppo.
Nel 1874, Berthe sposa il fratello di Manet, Eugène, pittore dilettante, che frequenta anche i milieux letterari. Eugène e Berthe trascorrono l’estate del 1875 nell’isola di Wight, dove realizza interessanti dipinti che mettono in evidenza la sua grande vena coloristica. L’unica figlia della coppia, Julie, nasce nel 1878 e diventa uno dei modelli preferiti della madre, che intanto partecipa a tutte le mostre degli impressionisti, eccezion fatta per quella del 1879. Nel 1880 sembra aver raggiunto la piena maturità e in occasione della quinta mostra impressionista può essere considerata una delle figure di spicco del movimento. Le composizioni hanno raggiunto un bell’equilibrio, che poggia sul nervosismo della pennellata e sull’armonia di colori. Dai suoi acquerelli, arte in cui Berthe Morisot eccelle, emana una sottile spontaneità piena di fascino. Nel 1892 l’artista perde il marito e passa il suo tempo a dipingere, circondata spesso da Monet, Renoir, Degas e Mallarmè. Nel 1892 tiene la sua seconda personale da Bussod et Valadon, riscuotendo un buon successo sia da parte degli artisti che degli appassionati d’arte. Nel 1894 presenta il suo lavoro alla Libre Esthétique di Bruxelles, fra cui Intérieur. Nello stesso anno lo stato francese acquista, grazie a Mallarmè, il dipinto Le Bal.
Berthe muore nel febbraio 1895, per polmonite, a soli 54 anni. La retrospettiva postuma del 1896 da Durand Ruel riscuote il plauso unanime della critica, che riconosce il valore universale della sua pittura. La freschezza della sua opera, il suo modo delicato di trattare la luce, la sensualità della sua gamma cromatica fanno di lei un’artista di particolare interesse anche per i temi sviluppati in grande semplicità nell’ampio contesto della vita di tutti i giorni.
Storia e Memoria. 02 Marzo 2010 (Thanks to: A.Borrelli, Wikipedia)
Nelle illustrazioni: Santa Angela de la Cruz, Berthe Morisot (ritratto di Édouard Manet, 1872).
Storia e Memoria . 522
Questo articolo é anche on-line e si può legge cliccando su:
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