CGIL – ARCI – CIAC – EMERGENCY – LEGAMBIENTE – UDU
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Parma
AI DIRITTI CI TENIAMO
ISTITUIAMO UN FONDO PER IL PATROCINIO DEI DIRITTI UMANI
Il caso di Emmanuel Bonsu è un caso assurto a notorietà ed emblematico. Nel Rapporto annuale di Amnesty International sulla situazione, e le violazioni, dei Diritti Umani nel mondo, pubblicato nel 2009, c’è Parma con il caso Bonsu.
Fin dalle prime evidenze del caso, in tanti a Parma, associazioni e singole persone, hanno avvertito la necessità che ad Emmanuel Bonsu fosse compiutamente garantita, al miglior modo, la tutela giudiziaria. Facciamo in modo che da Parma parta un nuovo messaggio, aperto a tutti: ai diritti umani ci teniamo.
Bonsu e non solo.
Un altro caso assai simile. Lucien Aka Kouame è un giornalista ivoriano. Nel 2006 aveva denunciato per percosse subite i vigili urbani di Parma. A suo favore anche la testimonianza del direttore della banca in cui Kouame fu raggiunto dai vigili. Il caso era stato archiviato, ma ora potrebbe essere riaperto: tre dei vigili coinvolti in quell’episodio ricompaiono anche nel caso Bonsu.
Immigrati che mostrano di aver fiducia nella giustizia in Italia. E’ un messaggio di dignità, molto nitido, che raggiunge la società civile.
L’adire, pertinentemente, alla via giudiziaria tuttavia prevede una disponibilità economica (spese vive per il deposito dell’atto, spese legali, perizie di vari specialisti, ecc.) che gli immigrati non hanno.
Si ripresenta il caso di richiedenti asilo politico in Italia ai quali sia negata la protezione. Avverso il diniego è nel loro diritto presentare ricorso. Trattandosi di persone prive di mezzi economici (per definizione) vale nel caso l’istituto del gratuito patrocinio, a carico dello Stato. Ci sono però città, e regioni intere, in cui il gratuito patrocinio non viene accettato. Peraltro, ove accolto, la somma finale liquidata dallo Stato è il più delle volte irrisoria. Un esempio: il ricorso comporta il lavoro di due avvocati, uno nella città del ricorrente e l’altro nella città sede del tribunale, con viaggi da una località all’altra; se la liquidazione totale per i due avvocati è di 250 euro finisce che gli avvocati non possano rendersi disponibili per nuove cause a spese dello Stato.
Si rende pertanto necessario costituire un fondo in favore di vittime di atti di razzismo e di violazione dei diritti umani affinché le persone possano accedere, serenamente, e in concreto, alla tutela giudiziaria ed affinché possano essere loro garantite difesa e tutela effettiva.
Si prevede l’istituzione di un gruppo di garanti della gestione del fondo una volta costituito allo scopo di garantire la massima trasparenza ed anche ove necessario di selezionare i casi maggiormente rilevanti sotto il profilo umano e giuridico.
Un fondo in favore di vittime di atti di razzismo e di violazione dei diritti umani affinché le persone possano accedere, serenamente e in concreto, alla tutela giudiziaria; e possano essere loro garantite difesa e tutela effettiva.
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Gli estremi del conto:
Intestazione
CENTRO IMMIGRAZIONE ASILO E COOPERAZIONE ONLUS
PARMA – VIALE TOSCANINI N. 2/A
CONTO CORRENTE PRESSO
CARIPARMA CREDIT AGRICOLE
00452 – PARMA SEDE
IBAN IT66U0623012700000036256659
Causale: Patrocinio per Diritti Umani
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Come previsto dal d.lgs 215/2003, articolo 5, che ha istituito l’apposito Registro, il Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione (CIAC), onlus, è iscritto al Registro Nazionale delle associazioni che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni.
CIAC è associato ad ASGI, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione.