Musica in sostegno della lotta dei lavoratori SPX di Sala Baganza in presidio permanente davanti all’azienda, giovedì 17 settembre
La Spx, multinazionale presente in 40 paesi, leader nel settore della produzione e della riparazione di apparecchiature diagnostiche per veicoli, vuole chiudere l’intero reparto produttivo dello stabilimento di Sala Baganza (Parma). Mercoledì ha presentato l’avvio della procedura di mobilità per 45 lavoratori, circa un terzo del totale dei dipendenti. Una decisione che non è dovuta da una crisi di mercato, una riorganizzazione del gruppo che sembra essere motivata unicamente da una scelta di politica aziendale tesa a concentrare le attività produttive negli stabilimenti tedeschi. Come in molti altri casi, il padronato avvia processi di ristrutturazione cogliendo strumentalmente a pretesto la crisi economica. Ma la risposta dei lavoratori a questo tentativo di di irrazionale ?macelleria sociale? non si è fatta attendere. Da lunedì 14 sono in sciopero ad oltranza con presidio permanente ai cancelli dell’azienda. Produzione ferma, fabbrica bloccata: nulla entra, nulla esce. Al presidio si respira rabbia e determinazione. I lavoratori rifiutano il piano industriale definito ?piratesco? e chiedono un piano vero che valorizzi un azienda sana, finanziarimente solida, con operai professionalmente esperti e competenti. Colpisce l’unità e la coesione dei lavoratori della Spx. La strategia della multinazionale di dividere i lavoratori in produzione da quelli della progettazione e degli uffici commerciali non ha funzionato. Con estrema lucidità, tutti i 150 lavoratori sono consapevoli che l’attacco condotto ai 45 colleghi che la multinazionale intende licenziare, è in realtà un attacco che in prospettiva finirà per compromette il futuro dello stabilimento parmense. Di fatto, al presidio permanente e a tutte le iniziative di lotta di questi giorni, nessuno è mancato all’appello. Dal lì in questi giorni sono passati in segno di solidarietà e di sostegno, lavoratori, cittadini, dirigenti sindacali. Tra questi il Segretario Regionale Fiom Gianni Scaltriti e il Segretario Generale della Camera del Lavoro Territoriale Paolo Bertoletti. Lunedì 21 sarà la volta di Gianni Rinaldini che con i delegati Fiom del parmense discuterà ai cancelli della Spx di crisi, contratto dei metalmeccanici e sciopero nazionale del 9 ottobre. Altre iniziative sono in programma: concerti, volantinaggi, incontri con i precari della scuola e con gli studenti in lotta. Iniziative che hanno un preciso obiettivo: allargare il fronte della lotta, coagulare altre forze, coordinare i soggetti colpiti dalla crisi e dalle politiche del Governo e del padronato. Tutto è deciso democraticamente nelle assemblee che si tengono al presidio. C’è anche una commissione che si occupa delle comunicazioni con l’esterno, per spezzare il black out informativo imposto sulla vicenda dalla stampa locale, definita in un comunicato, senza molti giri di parole, ?distorta e serva del padrone?. Anche Rifondazione Comunista partecipa attivamente al presidio. Mercoledì una delegazione guidata da Nando Mainardi, segretario regionale, e Alessandro Giardiello, responsabile nazionale per i posti di lavoro, ha incontrato i lavoratori e si è messa a disposizione della costruzione della vertenza. Abbiamo allestito una cucina da campo presso il presidio, ci siamo messi a disposizione per veicolare al massimo la propaganda delle iniziative decise dai lavoratori, abbiamo partecipato all’apertura della cassa di resistenza. Ma soprattutto, cerchiamo di garantire costantemente una nostra presenza per aggiungere le nostre forze alla splendida forza messa in campo dai lavoratori e perchè i lavoratori possano avere un soggetto politico a loro utile anche per potersi confrontare sull’orientamento politico-sindacale della loro lotta. Le mobilitazioni hanno prodotto un primo piccolo, ma significativo risultato: la convocazione di un tavolo di trattative in Provincia. Ma i lavoratori della Spx promettono lotta dura. La loro iniziativa non si fermerà fino al raggiungimento degli obiettivi: ritiro della procedura di mobilità e presentazione di un piano industriale che garantisca la continuità produttiva dello stabilimento. Al presidio lo affermano all’unisono, con determinazione, consolando le lacrime di rabbia delle loro compagne di lavoro che hanno appena ricevuto la letterà di mobilità. In modo compatto, stanno scrivendo una straordinaria pagina di lotta operaia.
Prc Emilia Romagna