Somalia, scontri a Mogadiscio, MSF cura decine di feriti, tra cui 13 donne e 12 bambini.
Mogadiscio / Roma, 24 settembre 2008 – Da venerdì scorso, a causa degli scontri sempre più intensi a Mogadiscio, capitale della Somalia, si è verificato un drammatico aumento nel numero dei feriti ricoverati all’ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) a Daynile, appena fuori dalla città.
Dei 65 pazienti giunti al pronto soccorso da venerdì, 53 erano vittime di gravi ferite causate dagli scontri e provocate da colpi di mortaio e colpi di arma da fuoco. Le persone presentavano ferite all’addome, al petto e alla testa; molti pazienti necessitavano di un intervento chirurgico immediato. Tra i feriti c’erano 13 donne e 12 bambini sotto i 16 anni.
Dopo una relativa diminuzione nel numero dei ricoveri all’ospedale di Daynile in luglio e agosto, l’attuale aumento fa seguito all’intensificarsi dei combattimenti nelle zone residenziali densamente popolate di Mogadiscio.
L’ospedale di MSF a Daynile ha curato oltre 3700 persone vittime di traumatismo dall’inizio del 2008. Oltre la metà sono donne e bambini sotto i 14 anni, e il 50% dei pazienti presentavano ferite di guerra.
Medici Senza Frontiere (MSF) opera da oltre 17 anni nella Somalia meridionale e centrale, e gestisce attualmente 12 progetti in nove regioni del paese. MSF è presente con 1437 operatori umanitari (32 operatori internazionali e 1395 operatori Somali). Il budget stimato per il 2008 è di quasi 24 milioni di euro.
Per informazioni: Andrea Pontiroli e Gianluigi Lopes
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