Archive for Dicembre 21st, 2010
Auguri di Natale alle Autorità, alle Associazioni e alla Cittadinanza di Parma
CONSIGLIO DELLE CHIESE CRISTIANE DI PARMA
Avvicinandosi le Feste natalizie, le strade della nostra città si sono rivestite di luci e decorazioni, in molte case sono stati allestiti i presepi o gli alberi di Natale; tra pochi giorni nelle chiese si leggeranno i Vangeli dell’infanzia e sulle tavole si consumeranno i piatti della tradizione.
Noi, membri del Consiglio delle Chiese cristiane di Parma, in questo messaggio natalizio che rivolgiamo alle autorità e alla cittadinanza parmensi, desideriamo condividere un passo dei racconti della natività di Gesù: il viaggio dalla Galilea alla Giudea di una famiglia che doveva partecipare al censimento ordinato da chi allora deteneva il potere politico sulla Palestina. Una coppia nell’imminente nascita del figlio primogenito. Arrivati a Betlemme, Giuseppe e Maria cercano una sistemazione ma – ci riferisce l’evangelista Luca – a differenza della consueta pratica dell’ospitalità in quella terra, non trovano alcun luogo in cui fermarsi se non la mangiatoia dove la madre poserà il suo bambino. Perché? Non c’è spazio? Non sono in grado di pagare l’affitto? Sono rifiutati perché stranieri?
Duemilaedieci anni dopo, a Parma, per tante famiglie ancora non c’è posto. Famiglie con bimbi, venute da lontano, che in città sono rimaste senza casa perché non avevano più i soldi per pagare l’affitto, dopo che il padre ha perso il lavoro. Singoli o coppie che i censimenti odierni non riconoscono più perché il licenziamento ha causato, oltre alla perdita dell’alloggio, la cessazione della validità del permesso di soggiorno e la cancellazione della residenza. Persone che ora dormono in macchina o in casolari abbandonati o sotto i ponti. Due famiglie, all’interno delle quali una donna incinta, un bimbo di quattro mesi, uno di un anno, alla fine hanno occupato case inutilizzate da anni per non vedere morire di freddo i propri figli. Le odierne mangiatoie.
Emergency, i progetti di Quadratullah
Quando è fuori in giardino, ha sempre un sorriso per chi gli si avvicina. Nella sua situazione non so chi riuscirebbe a sorridere: Quadratullah ha più o meno 12 anni e non ha più le gambe. Stava giocando fuori da una casa con i suoi due fratelli, Nanai di 14 anni e Naquibullah di 10, quando una porta socchiusa li ha incuriositi.
Si sono avvicinati in fila indiana: quando Nanai ha aperto la porta è stato dilaniato da un’esplosione; dietro di lui Quadratullah, parzialmente riparato da suo fratello, si è ritrovato a terra con metà del viso ustionata, le gambe ridotte a moncherini, la mano sinistra ferita dalle schegge. Il fratello più piccolo, coperto dai corpi dei due fratelli maggiori, è stato colpito da alcune schegge sugli arti superiori.
È quasi un mese che Quadratullah è arrivato al nostro Centro chirurgico di Lashkar-gah: è stato operato, curato, nutrito e riabilitato. Ora è autonomo, riesce a fare quasi tutto sulla sedia a rotelle che non abbandona mai.
Verrà dimesso a giorni e ci parla dei suoi desideri, fa progetti: vorrebbe andare a scuola, ma nel suo villaggio non ce n’è nemmeno una. È felice quando gli diciamo che potrà portare a casa la sua sedia a rotelle, per lui è un grandissimo regalo. Non riusciamo a rispondergli, la sua felicità per una carrozzina ci lascia senza parole.
Per saperne di più sul Centro chirugico di Emergency a Lashkar-gah, consulta il nostro sito.
Se vuoi adottare il Centro di Lashkar-gah e sostenerlo con una donazione regolare, scopri come fare su www.adottaunospedale.it