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Archive for Novembre 17th, 2009

Mu Parma, festa per tutti gli universitari parmensi

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RockOut

Rockout

Martedì 17 novembre, presso il circolo Mu di strada del Taglio 2, in occasione della giornata mondiale di mobilitazione studentesca, l’UDU (Unione degli Universitari) organizza una festa per tutti gli universitari parmensi, che avrà come evento clou il concerto dei Rockout.
La festa seguirà e chiuderà una giornata di dibattiti e incontri informativi sulla riforma universitaria.
I Rockout sono una band di Parma di ispirazione rock, hard rock e glam anni ’70 e ’80, che risente dell’influenza di gruppi come Led Zeppelin, Deep Purple, Kiss, ACDC, Whitesnake, Gotthard, Mr. Big, Twisted Sister, Europe. Il progetto nasce nel settembre del 2007 come side project di altre due band, ed è formata da quattro elementi: voce, chitarra, basso e batteria. L’attuale formazione è costituita da Giovanni Consigli (voce), Michele Scotti (chitarra), Andrea Pezzali (basso), Pietro Albera (batteria).
Ingresso libero, riservato ai soci Arci.

Scritto da Staff_NelParmense

Novembre 17th, 2009 at 1:59 am

17 novembre: la scuola e l’università in piazza DALLA PADELLA ALLA BRACE

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17 novembre: la scuola e l’università in piazza

DALLA PADELLA ALLA BRACE

La privatizzazione dell’istruzione sulla pelle dei lavoratori e degli studenti

Scuola dalla padella alla brace

di Fabiana Stefanoni


QUANTO COSTA AVERE MILLE EURO AL MESE…
Dopo decenni di politiche bipartisan volte a trasformare gli atenei in istituti privati, siamo giunti all’atto finale. L’università statale sta per scomparire ed è scritto nero su bianco nel disegno di legge varato a fine ottobre dal Consiglio dei ministri e in discussione alle Camere. Scoprire la differenza tra un ateneo e una catena di supermercati sarà cosa ardua: ogni università statale avrà un suo consiglio di amministrazione (con tanto di direttore generale) che, badate bene, dovrà, per legge, essere sgombro da studiosi e docenti (eccezion fatta per il rettore): ciò che serve per farne parte è “una comprovata competenza in ambito gestionale”. In altre parole, dovrà essere costituito da manager, che nulla hanno a che fare con l’attività didattica, magari riciclati dai consigli di amministrazione di aziende private. E quali sono i criteri di gestione a cui il consiglio dovrà ispirarsi? “semplificazione, efficienza ed efficacia”. Possiamo immaginare come questi manager, ispirati da tanto altri principi, avranno a cuore la qualità della ricerca e della didattica.
Sulle spalle dei ricercatori e del personale amministrativo si riverserà il taglio delle risorse a cui il decreto legge dà attuazione. Sono centinaia di migliaia i ricercatori che, con borse di studio miserrime e senza contratto di lavoro (è il caso dei dottorandi e degli assegnasti) o con stipendi da fame (poco più di mille euro al mese, come nel caso dei ricercatori), portano avanti le attività didattiche e di ricerca nelle università italiane. E’ un esercito di professionisti sottopagati che fino a poco tempo fa avevano, come unica ambizione, quella di riuscire a conseguire un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ora, questa ambizione possono gettarla nel cestino della spazzatura: i contratti di ricercatore saranno solo a tempo determinato e non rinnovabili dopo due volte.


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Scritto da Staff_NelParmense

Novembre 17th, 2009 at 1:36 am

Inviato in Notizie,Politica

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